Non sappiamo se si può definire uno standard prestabilito per l’impresa agromeccanica del terzo millennio. Ma se fosse possibile farlo, di certo assomiglierebbe molto alla AB Global Service. Azienda giovane e dinamica già nel nome, poi nella sede e infine nelle attività e negli amministratori. Anzi, amministratore, visto che a tenere le redini di questa bella realtà del contoterzismo parmense è Luca Accorsi, appena quarantenne, che nel giro di una decina d’anni ha trasformato una realtà consortile in una Srl assai più simile a un’industria che alla classica impresa di lavorazioni meccaniche. Lo affianca un gruppo di lavoro motivato, tra cui spiccano la sorella Dania Accorsi, ingegnere, e i due tecnici Fabio Chierici e Giuseppe Rega.
Sarà, probabilmente, anche a causa dell’estrazione professionale di Accorsi. Che prima di dedicarsi al contoterzismo agricolo ha fatto anni di esperienza in un’azienda elettromeccanica, a La Spezia. Fatto sta che alla AB Global Service tutto è organizzato secondo criteri altamente manageriali, dalla suddivisione dei lavori alla logistica, dalla gestione dei mezzi e del magazzino all’organizzazione delle squadre. «Non so se dipenda dalle mie precedenti esperienze, ma di sicuro ha a che fare con la mia inclinazione all’ordine. Fin da bambino sono sempre stato molto preciso», ci spiega lui. Aggiungendo, però, che prima dell’elettromeccanica ha masticato l’agricoltura: «Da bambino crebbi nell’azienda agricola del nonno e andare sui trattori era la mia passione. Ancora oggi, quando salgo su un trattore mi emoziono e allo stesso modo sono emozionato ogni volta che compero un nuovo mezzo».
Di emozioni Accorsi ne ha provate parecchie, negli ultimi cinque anni. Da quando ha trasformato il consorzio di ditte in Srl, ha rinforzato il parco macchine che ora conta una trentina di camion tra grandi e piccoli, una quindicina di trattori e più di dieci escavatori di ogni dimensione, più svariate attrezzature agricole, macchine per la gestione del verde, cestelli e via elencando. «La maggior parte dei mezzi sono di proprietà, perché per il nostro genere di attività abbiamo tempi e orari incompatibili con una ditta di noleggio, per quanto organizzata». Tra le tante, segnaliamo le due ultime novità: una fresa per asfalto della Caterpillar, arrivata a fine marzo, ma soprattutto un camion tappa-buche prodotto dalla ditta Massenza di Fidenza (Pr). «Si tratta del primo mezzo di questo genere immatricolato in Italia. È costituito da un cassone contenente il pietrisco e da un reparto per l’emulsione a caldo. Davanti, infine, è presente un braccio telescopico controllato da joystick. Grazie a esso è possibile fare pulizia e asciugatura della buca con aria calda, quindi iniettare graniglia ed emulsione fino a tapparla. Il tutto con la massima sicurezza degli operatori, che non escono mai dalla cabina». Un mezzo che, ci dice Accorsi, potrebbe presto entrare in funzione nelle principali città per tamponare le emergenze.
Tre filoni paritari
Una delle attività di cui Accorsi va più fiero è però il Pronto intervento, garantito per le province di Parma e Reggio Emilia. «In caso di calamità, come piene, frane, esondazioni o altro, assicuriamo la presenza di una squadra sul posto entro un’ora dalla chiamata, con mezzi e attrezzature pronti a operare per risolvere l’emergenza». Che, sospira Accorsi, avviene solitamente di notte e nei festivi. «Per questo motivo abbiamo sempre una squadra di reperibili, mentre se il problema si verifica durante i giorni feriali spostiamo addetti dai cantieri più vicini». È evidente, come si diceva, che l’organizzazione è uno dei pilastri della Ab. «In effetti, come spiegavo mi piacciono l’ordine e l’organizzazione, ma anche la complessità. Se dovessi fare ogni giorno la stessa cosa, mi annoierei. Invece adoro risolvere problemi, affrontare nuove situazioni, mettermi in gioco».
C’è questo, ma non soltanto, alla base della scelta di portare avanti tre filoni di attività, praticamente in parallelo. «Il primo motivo è dare lavoro ai dipendenti – 25 fissi e dieci a tempo determinato – per tutto l’anno, chiaramente. Poi c’è anche una questione storica, perché la AB Global Service nasce dal consorzio di sette imprese agromeccaniche, ognuna delle quali con una propria specializzazione. Tuttavia, non c’era così tanta diversificazione, quella è venuta con il tempo sia acquisendo le attività di alcune aziende che hanno chiuso, sia perché molti clienti ci chiedevano di svolgere un servizio globale. Le grosse aziende, per semplificare le procedure, vogliono trattare con un solo contraente, che faccia il maggior numero possibile di lavori».
In omaggio alla volontà di semplificazione sono ormai parecchie – e di primo piano – le aziende che hanno affidato alla Ab Global Service la gestione di diverse attività. Con un contratto, per l’appunto, globale: «Facciamo sgombero neve, gestione del verde e manutenzione piazzali per realtà come Barilla, Parma Calcio, Cepim (Interporto di Parma) e poi per enti pubblici come la provincia di Parma, Anas e diverse amministrazioni comunali». Ab Global Service, infine, ha in gestione anche il servizio neve sulla A15 e sulle statali di Parma e Piacenza.
Per riassumere le attività dell’impresa, possiamo dire che pur essendo dall’agricoltura, nel corso degli anni si sono aggiunti i lavori stradali e industriali e infine il verde, sia privato sia pubblico sia – e questo è abbastanza particolare – sportivo. «Abbiamo in gestione lo stadio di Parma – dice Accorsi – e per un certo periodo abbiamo curato anche quello di Padova. Commesse interessanti e che danno anche una certa visibilità».
Globali anche nel marketing
La visibilità è qualcosa cui Accorsi tiene particolarmente. Essendosi formato nell’industria, conosce bene l’importanza della comunicazione per il futuro di qualsiasi azienda. Anche per questo motivo AB Global Service sponsorizza eventi di ogni tipo, anche di portata internazionale. Come la clinica mobile del Moto Gp, per esempio, oppure il più classico Parma Calcio. «Ma patrociniamo anche eventi culturali, come il premio Sport e Civiltà, che si svolge ogni anno al teatro Regio di Parma». La sponsorizzazione cui Accorsi tiene di più è però quella in ambito scientifico e che ha portato la AB a finanziare le ricerche di Valentino Straser, il geologo parmense che da decenni studia come predire i terremoti. «Straser non studia soltanto i terremoti, di cui è uno dei massimi esperti mondiali, ma anche il cambiamento climatico. Ed è soprattutto per quest’ultimo che abbiamo deciso di sostenerlo: essendo un’azienda fortemente impegnata con l’ambiente e con gli effetti devastanti del Climate change, ci è sembrato giusto fare qualcosa di concreto per contrastare questi fenomeni».
La AB Global Service del 2018 è molto diversa dalla Srl che nacque cinque anni fa, per non parlare del consorzio di imprese che si formò nel 2007. Ciò nonostante, Accorsi non è ancora soddisfatto. «Per il futuro vogliamo migliorare ulteriormente l’organizzazione, il parco macchine e la formazione del personale, un aspetto cui attribuiamo grande importanza. Ogni dipendente della AB deve essere riconoscibile per il vestiario, che riporta il nostro logo, e per la competenza, che acquisisce attraverso specifici corsi di formazione. Per quanto riguarda i diversi settori, cercheremo di mantenerli in equilibrio, perché a nostro avviso agricoltura, edilizia e manutenzioni stradali si integrano bene e permettono di dare lavoro tutto l’anno». E perché, soprattutto, complessità e organizzazione sono nel Dna di questa bella azienda.
GRANDI PASSI IN POCHI ANNI
La AB Global Service nacque nel 2007 come impresa consortile, creata da sette piccole aziende per riuscire a ottenere appalti per lavori importanti. Per gestirla fu scelto Luca Accorsi, titolare di una delle sette imprese. Con il tempo, tuttavia, il consorzio iniziò a marciare spedito, tanto che una a una cinque delle ditte che l’avevano formata si ritirarono, lasciando soltanto Accorsi e un secondo socio, l’impresa dei fratelli Peri di Marano (Pr).
«Quando iniziammo – ricorda Accorsi – il primo lavoro fu il taglio dell’erba per il cimitero comunale di Parma. Lo feci io, con un Iveco Daily e un rasaerba. Ai tempi avevamo una sede da 200 metri quadrati, un piccolo capannone in affitto». I 200 mq divennero in seguito 500, poi 700; finché, a inizio 2017, l’azienda acquistò l’attuale sede, una struttura da 3.200 metri quadrati, di cui ben 700 dedicati agli uffici. «Una scelta onerosa, ma necessaria per tenere i mezzi al coperto, avere sempre la massima efficienza operativa e poter allestire anche una piccola officina», conclude Accorsi.