Abbiamo già ampiamente parlato della stagione 2024 come annus horribilis (Mercato_MacchineAgricole_2024) per il mercato delle macchine agricole in Italia (e in Europa), ma in questa sede torniamo a occuparci in particolare delle macchine da raccolta per eccellenza, ovvero le mietitrebbie e le falciatrinciacaricatrici.
Per quanto riguarda le prime, è stato raggiunto il minimo storico di 266 immatricolazioni, pari a un -31,8% rispetto alla stagione 2023. E se guardiamo agli ultimi 20 anni, rispetto al picco di 739 immatricolazioni nel 2002, il calo è addirittura del 64,4%.
A livello regionale, nel 2024 Puglia e Toscana hanno registrato i cali più evidenti (rispettivamente -64,7% e -45%), mentre il Piemonte con 53 unità si è confermata la regione con le vendite maggiori (anche se in calo del 31,2%).
Dal punto di vista delle tipologie, come nel 2023 le più vendute sono state le scuotipaglia autolivellanti (35,9%), seguite da scuotipaglia convenzionali (28,8%), ibride (18,4%) e assiali (16,9%). A livello percentuale hanno perso soprattutto le assiali (-42,3%), seguite da ibride (-33,3%), scuotipaglia autolivellanti (-29,1%) e scuotipaglia convenzionali (-28,3%).
Chiudiamo con le quote di mercato per marchio, dove la classifica rimane invariata. Claas si conferma leader con il 39,5% di market share (in aumento rispetto al 36,3% del 2023), seguita da New Holland con il 32,3% (era il 33,6% nel 2023), Fendt con il 14,4% (contro il 12,8% del 2023), John Deere con il 5,3% (in netto calo rispetto all'8,7% del 2023), Massey Ferguson 4,9% e Case IH con il 2,7% (era stato 5,1% nella precedente stagione). Praticamente scomparso il marchio Deutz-Fahr (ma lo si sapeva), anche se 3 macchine risultano ancora essere state immatricolate nel 2024.
A livello Europa, quello che si può dire in base ai pochi dati a disposizione è che la Germania dovrebbe aver chiuso con un calo vicino a quello dell'Italia (-30,7%, poco più di 1.000 macchine registrate), mentre il Regno Unito (dati ufficiali Aea) ha visto 400 mietitrebbie immatricolate (-20%), la Spagna 176 (-18,1%) e l'Austria 91 (-3,2%). In Spagna il leader incontrastato di mercato è Claas con il 41,5%, seguito da New Holland (23,3%) e John Deere (21,9%). Stesso podio anche in Austria, dove ha dominato nettamente Claas, con il 57,1% di quota, seguita da New Holland (19,8%) e John Deere (9,9%).
Uscendo dall'Europa, abbiamo i dati degli Usa, dove le immatricolazioni di mietitrebbie sono calate del 24,3% (per un totale di 5.564 unità), e del Canada, dove le vendite sono andate leggermente meglio (-14,2% rispetto al 2023, in virtù delle 1.774 immatricolazioni).
Trinciacaricatrici
Dopo il boom nel 2021, quando si superarono le 100 immatricolazioni, in Italia il mercato delle falciatrinciacaricatrici semoventi si è assestato intorno alle 60-70 unità, considerata un po' da tutti la quota fisiologica per il nostro paese. Nel 2024 per la precisione si sono vendute 68 macchine, in leggero aumento rispetto alle 64 del 2023.
La spartizione del mercato in Italia tra i vari brand è abbastanza consolidata, con Claas sempre in vetta alla classifica con il 48,5%, seguita da John Deere con il 32,4%, New Holland (8,8%), Krone (7,4%) e Fendt (2,9%). Rispetto al 2023, ha decisamente migliorato la propria performance John Deere, che da 15 unità è salita a 22, mentre gli altri brand hanno registrato dei cali, ma contenuti.
Negli altri paesi europei la situazione non è molto diversa. La Germania è il mercato più importante, ma numericamente è in calo, tanto che lo scorso anno è scesa sotto le 400 unità (380 per la precisione).
Come trend va un po' meglio in Francia, anche se il dato 2024 non è ancora disponibile e nel 2023 si era raggiunto il valore più basso degli ultimi 15 anni (244 unità). Nel 2024, comunque, dovrebbe esserci stato un miglioramento, pur se lieve.
Infine, nel Regno Unito la media degli ultimi 5 anni è stata di 166 unità e il 2024 ha registrato un leggero miglioramento (155 macchine registrate) rispetto al 2023 (148 immatricolazioni).
Cosa ci riserverà il 2025 è ancora difficile da interpretare. Di sicuro l'inizio non è stato dei più promettenti e la speranza è quella di cominciare a vedere segnali di ripresa nella seconda metà dell'anno. Il prezzo di queste tipologie di macchine, già di suo elevato e cresciuto in maniera significativa negli ultimi anni, chiaramente non invoglia agromeccanici e agricoltori a investire. Ma l'inversione di tendenza sarà inevitabile, complice magari anche qualche contributo usufruibile soprattutto da parte delle imprese agromeccaniche.