Grano tenero e orzo non brindano

Parlano gli agricoltori alle prese con rese medie o basse. Anche l’orzo non sorride

Annata nella media per alcuni, scarsa per altri. Di certo – come ha efficacemente ri­assunto uno degli agricoltori interpellati – non è l’anno del grano.

Con la raccolta ormai avviata in tutto il Cen­tro-nord, si può fare un primo parziale bilancio su rese e qualità del prodotto. Non eccezionali le prime, buona la seconda, almeno in deter­minate aree. Con il problema, però, che una maggior qualità difficilmente fa il paio con un prezzo in grado di riequilibrare i cali produttivi.

Partiamo da Est e per la precisione dalla pro­vincia di Rimini. Manuel Balacchi, assieme al padre, agli zii e ai cugini gestisce 1.200 ettari di terreno, seminati a cereali e medica. «Abbia­mo iniziato a raccogliere la scorsa settimana, con risultati altalenanti. Scarsi o molto scarsi in alcuni campi, buoni in altri. In media, direi dai 55 ai 57 quintali per ettaro, con 80-81 di peso specifico. Diciamo che non ha ‘strafatto’, ma non ci si può neppure lamentare. Soprattutto in considerazione della stagione». Che, come per il resto del Settentrione, è stata caratteriz­zata da assenza di piogge in inverno e inizio primavera e da settimane eccezionalmente piovose a inizio giugno, con gravi danni da grandine in alcuni territori. «Il problema è sta­to senza dubbio l’acqua, che non è caduta. La pioggia arrivata andava bene per le colture pri­maverili, ma era in ritardo per il grano. Peraltro, nonostante un po’ di precipitazioni, ora anche il mais avrebbe bisogno di altra acqua».

«Non è una stagione da buttare»

Meglio delle previsioni anche il raccolto nel Bolognese, come spiega Claudio Verucchi, di Valsamoggia: «Si pensava a una stagione da buttare, invece diciamo che non è il diavolo. Ce n’è del brutto – ed è soprattutto quello che si è ammalato – ma abbiamo anche prodotto valido. Alcune varietà, in particolare, stanno dando rese stabilmente sopra i 70 q/ha e in qualche caso vicine alle 8 tonnellate». Buo­no anche il peso specifico, con punte di 83. «Le varietà che hanno subito l’attacco delle fusariosi, invece, superano di poco le 5 t/ha, perché le spighe non si sono riempite». A pro­vocare il danno, ribadisce Verucchi, è stata la pioggia tardiva, mentre nel Bolognese la sic­cità invernale e primaverile si è sentita meno, a quanto pare. Lo dimostrano anche le rese dell’orzo, che l’agricoltore stima sulle 6 t/ha.

Annata passabile anche nel Parmense, dove chiediamo indicazioni a Gianni Pelagatti, a­gricoltore e contoterzista di Noceto. «Siamo su produzioni medie, almeno per il grano duro: circa 50 quintali per ettaro. Per l’orzo, invece, ci sono rese tra i 65 e i 68 q/ha, quindi abba­stanza buone. Stiamo iniziando ora, invece, la campagna del tenero». A ogni modo, continua l’agricoltore emiliano, il prodotto si presenta bene, non allettato e mediamente sano. Ciò nonostante un andamento climatico che, co­me per il Riminese, è stato decisamente ano­malo.

Male a Ovest

Non arrivano buone notizie, invece, da Ovest. Iniziamo con l’Alessandrino, un territorio for­temente vocato al grano tenero. Chi parla è Mattia Carega, membro di una famiglia di contoterzisti di Lobbi. «Finora in zona si è rac­colto soprattutto orzo, con produzioni davve­ro pessime. Per il grano ci aspettiamo lo stes­so risultato, viste anche le rese del prodotto da insilato, inferiori di un buon 25% rispetto alle medie degli anni scorsi. Purtroppo quest’anno non ha piovuto quando era il momento e ha piovuto quando non doveva, facendo amma­lare i cereali e anche i pomodori».

Verso Est, il pre-Appennino continua con la provincia di Pavia. Dove, ci dice Giuliano Chioetto, la raccolta vera è inizierà soltanto negli ultimi giorni di giugno. «Finora abbiamo trebbiato del pisello, trovando brutte rese, e un po’ di orzo, che aveva un peso specifico di 61 ma, ciò nonostante, una produzione molto scarsa, sintomo di carenza di accestimento. Bloccato, con ogni probabilità, dalle piogge di inizio giugno».

Grano tenero e orzo non brindano - Ultima modifica: 2020-07-14T10:02:35+02:00 da Roberta Ponci

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