Agrivoltaico, ecco le regole operative per realizzare gli impianti

Il Gse ha pubblicato un corposo e complesso documento. Domande di sostegno dal 4 giugno al 2 settembre 2024

La misura “Sviluppo agrivoltaico”, appartenente alla Missione 2 (Rivoluzione verde e Transizione ecologica), Componente 2 (Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile), Investimento 1.1. del Pnrr, ha l’obiettivo di sostenere la realizzazione di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale. In sua attuazione il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il Decreto Ministeriale Agrivoltaico del 22 dicembre 2023, n. 436.

Incentivo del 40% sulle spese

Per promuovere la realizzazione di questi sistemi ibridi agricoltura-energia, è prevista l’erogazione di un incentivo composto da un contributo in conto capitale, pari al massimo al 40% delle spese sostenute e di una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete. I soggetti beneficiari della misura sono gli imprenditori agricoli e le loro aggregazioni o le associazioni temporanee di imprese che comprendano almeno un imprenditore agricolo. Per selezionare le iniziative di nuova costruzione meritevoli di accesso agli incentivi, è prevista l’iscrizione in appositi registri o la partecipazione ad aste, in funzione di determinati requisiti soggettivi e oggettivi. In considerazione della milestone prevista per la misura dal Pnrr, le iniziative meritevoli saranno selezionate entro il 31 dicembre 2024 e dovranno entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026. Sarà possibile comunicare l’entrata in esercizio e richiedere il riconoscimento degli incentivi solo per gli impianti risultati in posizione utile nelle graduatorie redatte dal Gse sulla base di specifici requisiti di accesso e criteri di priorità.

I tempi per le domande

Il Dm stabilisce che la realizzazione e l’incentivazione degli impianti agrivoltaici, è subordinata al rispetto delle Regole operative redatte dal Gse contenute nel decreto dipartimentale n. 233 pubblicato il 16 maggio.

Il complesso documento fornisce indicazioni in merito ai requisiti per l’accesso agli incentivi, alle procedure di selezione delle domande, agli adempimenti ai fini dell’entrata in esercizio degli impianti, alle attività di verifica e controllo a cui saranno sottoposti gli interventi.

Gli interessati si avvicinano ai blocchi di partenza, ma si attende ora la pubblicazione dei bandi che daranno l’avvio formale alle richieste di incentivo. Il corposo documento contiene negli allegati anche i modelli per gli avvisi pubblici, per il momento si sa che sarà possibile presentare domanda di incentivo, a partire dalle 12 del 4 giugno alle 12 del 2 settembre 2024. I contingenti di potenza sono quelli già stabiliti dal Dm Agrivoltaico. Un contingente di 300 MW riservato alle iniziative che accedono ai meccanismi a seguito di iscrizione al Registro (possibile per impianti di potenza fino ad 1 MW); un contingente di 740 MW riservato alle iniziative che accedono ai meccanismi a seguito di partecipazione alle procedure di Asta (possibile per qualsiasi impianto).

Impianto agrivoltaico sui terreni dell’azienda agricola Zangrandi a San Nazzaro (Pc)

Limiti e obblighi

Le regole operative riprendono in più parti sia il Dm che le linee guida adottate dal Crea in collaborazione con il Gse, dettagliando requisiti oggettivi e soggettivi dei partecipanti e confermando che la superficie agricola deve rimanere pari almeno al 70% della superficie totale del sistema stesso. Degni di particolare attenzione gli obblighi di monitoraggio previsti ai fini dell’accesso agli incentivi e del loro mantenimento nel tempo.

Occorre comprovare la continuità dell’attività agricola/pastorale, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo e monitorare il microclima funzionalmente anche alla resilienza ai cambiamenti climatici.

La continuità dell’attività agricola/pastorale è un requisito richiesto in fase di accesso agli incentivi ma deve essere mantenuta e dimostrata anche nel periodo di erogazione degli stessi (20 anni) costituendo il cosiddetto monitoraggio principale.

La rilevazione degli ulteriori parametri (risparmio idrico, recupero della fertilità del suolo, microclima e resilienza ai cambiamenti climatici) costituisce invece un set di dati di supporto per effettuare ulteriori valutazioni (monitoraggio secondario) nel caso in cui si evidenzino, nell’ambito del sistema di monitoraggio principale, valori non in linea con quelli attesi. Per questo motivo, al momento dell’entrata in esercizio degli impianti, deve essere attivati i sistemi di monitoraggio funzionali allo scopo e mantenuti attivi e per tutto il periodo di incentivazione (20 anni).

Il Dm Agrivoltaico dispone che i relativi sistemi di monitoraggio siano realizzati secondo quanto stabilito dalle Linee guida adottate dal Crea in collaborazione con il Gse: documento di cui sul sito del Mase è pubblicata la versione di giugno 2022, ma non ancora riportato sul portale Gse, come invece indicato dalle Regole operative. Tuttavia i parametri riportati nelle Regole operative paiono allineati a quanto già previsto nelle Linee guida del 2022.

I controlli

Una volta entrato in esercizio l’impianto, per tutto il periodo di incentivazione, viene disposto che le aziende agricole interessate dalla realizzazione dei sistemi agrivoltaici rientrino nella rilevazione della Rete di Informazione Contabile Agricola – Rica o, in alternativa, esclusivamente per i sistemi agrivoltaici che accedono agli incentivi a seguito di iscrizione ai Registri, siano in possesso di fascicolo aziendale.

Le regole operative mirano dunque a semplificare l’attività di controllo sui piccoli impianti fino a 1 MW, rispondendo in ciò anche alla richiesta presentata da Confagricoltura a seguito di consultazione pubblica e interlocuzione con il Gse.

Il monitoraggio principale della continuità dell’attività agricola/pastorale sarà quindi effettuato per il tramite: dei dati presenti nella Rica oppure fascicolo aziendale (solo per impianti a Registro); e di una relazione agronomica asseverata, redatta da un professionista avente competenza in materia o da un Caa, sulla gestione colturale relativa all’anno di riferimento da presentare, con cadenza annuale entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento.

Il Gse eseguirà la verifica della continuità agricola/pastorale nel corso dell’esercizio dell’impianto, anche attraverso sopralluoghi o controlli documentali, volti ad accertare l’effettiva rispondenza dell’attività ai dati e alle informazioni presentate dai soggetti beneficiari, nonché utilizzando i dati registrati dal sistema di monitoraggio secondario per la rilevazione degli ulteriori parametri di interesse, riservandosi di impartire le opportune prescrizioni, vincolanti ai fini del mantenimento degli incentivi riconosciuti.

Nel caso degli impianti agrivoltaici che partecipano alle aste, la verifica del rispetto del requisito di monitoraggio sarà ulteriormente verificata effettuando un confronto dei dati relativi alle Plv registrate nell’ambito degli impianti agrivoltaici realizzati con i risultati economici e tecnici di aziende analoghe, presenti nella Rica, che dunque costituiranno l’elemento di riferimento per confrontare le rese.

Agrivoltaico, ecco le regole operative per realizzare gli impianti - Ultima modifica: 2024-05-31T15:37:55+02:00 da Roberta Ponci

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