«È un grave errore strategico avere escluso l’intero comparto agromeccanico dal convegno “L’agricoltura tra tradizione e innovazione”, che si è tenuto sabato scorso a Monastier, presso Villa Fiorita. Bene l’invito alle organizzazioni agricole, ci mancherebbe, ma giudichiamo molto negativamente l’assenza di ogni rappresentanza del mondo agromeccanico, anche perché non può essere considerata una vittoria del mondo agricolo l’assenza dei contoterzisti. Ci auguriamo pure che tutto ciò sia frutto di un malinteso e non di volontà politica, affinché nei prossimi appuntamenti organizzati in tutta Italia ci sia data l’opportunità di partecipare».
Con queste parole il presidente Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina interviene all’indomani di uno degli eventi principali che sono stati organizzati sabato e domenica scorsi a Villa Fiorita nell’ambito de “L’Italia vincente”, la campagna promossa da Fratelli d'Italia per raccontare lungo tutta la Penisola i risultati del primo anno di governo.
«Poteva essere un’ottima idea parlare di agricoltura e innovazione – prosegue Dalla Bernardina – ma questo convegno andava organizzato coinvolgendo chi, ed è il caso degli agromeccanici, svolge attualmente l’80% delle lavorazioni agricole e rappresenterà sempre più, nel futuro, un referente imprescindibile per la moderna agricoltura. Sono infatti proprio i contoterzisti che mettono a disposizione del settore primario il parco macchine più moderno e attrezzato, sia in ottica “green” sia di competitività a livello europeo».
Il presidente Cai Agromec conclude: «Nell’ultimo anno la nostra organizzazione ha profuso un grande sforzo per presentarsi al Masaf, in particolare presso lo stesso Ministro Lollobrigida e i presidenti delle Commissioni Agricoltura di Senato e Camera, rispettivamente Luca De Carlo e Mirco Carloni. Abbiamo infatti più volte cercato di far capire chi siamo e quale importanza ha la nostra organizzazione. Auspichiamo davvero che questo convegno sia stato uno scivolone non voluto e che il nostro comparto possa finalmente diventare un referente primario nell’interlocuzione politica e istituzionale ai massimi livelli».