Futa Expo, una fiera forestale per rilanciare il legno italiano

La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 80 aziende espositrici, provenienti da tutta Italia e dall’estero, con oltre 50 stand collocati lungo il percorso forestale
Prima edizione dell’evento dedicato alla meccanizzazione forestale ideato per valorizzare la risorsa legnosa nazionale

Dal 4 al 6 luglio 2025 si è svolta nei boschi dell’Appennino tosco-emiliano, nei pressi di Barberino di Mugello (FI), la prima edizione di Futa Expo, la manifestazione nazionale dedicata interamente alla meccanizzazione forestale. Un evento atteso da anni nel settore, organizzato da Itabia (Associazione Italiana Biomassa), con il supporto scientifico del Cnr-Ibe (Istituto per la Bioeconomia del Cnr) guidato da Raffaele Spinelli, e la collaborazione di Federunacoma, l’associazione dei costruttori italiani di macchine agricole.

La location scelta, presso l’Azienda Agricola “La Dogana”, ha offerto uno scenario naturale perfetto per accogliere i visitatori. L’esibizione delle macchine, attrezzature e sistemi tecnologici per rilanciare la bioeconomia del legno e la gestione attiva dei boschi si è svolta all’interno di due circuiti dimostrativi di circa 2 km ciascuno, immerso in boschi di latifoglie e conifere. L’evento ha avuto lo scopo di colmare un vuoto significativo in Italia: quello di una manifestazione stabile, specializzata e professionale, dedicata alla filiera forestale e alla valorizzazione della risorsa legnosa nazionale. Futa Expo è nata anche come risposta alla crescente necessità di rafforzare la gestione attiva dei boschi italiani, ancora troppo poco sfruttati rispetto al loro potenziale.

Attualmente, la produzione di biomassa forestale nazionale si attesta attorno ai 4-5 milioni di tonnellate annue, a fronte di un fabbisogno interno che supera i 20 milioni. Nel complesso, l’Italia produce ogni anno circa 10 milioni di metri cubi di legno, ma ne importa oltre 20 milioni, in particolare legname da opera e semilavorati provenienti da Austria, Germania, Paesi scandinavi ed Europa dell’Est. Questi numeri indicano una forte dipendenza dall’estero per alimentare settori fondamentali come l’edilizia, l’arredo, la carta e l’energia, nonostante il nostro Paese disponga di un patrimonio forestale vasto e in crescita, con oltre 11 milioni di ettari di boschi. Questo squilibrio tra potenzialità e utilizzo reale è uno degli aspetti centrali su cui si è concentrata la manifestazione, promuovendo un modello di filiera corta, tracciabile e sostenibile che rilanci l’uso del legno nazionale e rafforzi l’economia delle aree interne e montane.

L’obiettivo degli organizzatori è di contribuire, attraverso l’innovazione tecnologica e la formazione, a incrementare sensibilmente la produzione interna, riducendo la dipendenza dalle importazioni e rendendo la filiera più efficiente e sostenibile.

Tra le tecnologie che hanno suscitato il maggiore interesse, le gru a cavo si sono rivelate tra le protagoniste indiscusse della manifestazione

Ottanta espositori

La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 80 aziende espositrici, provenienti da tutta Italia e dall’estero, con oltre 50 stand collocati lungo il percorso forestale. Non si è trattato di una fiera statica, ma di un vero e proprio laboratorio dinamico all’aperto, dove le macchine sono state testate in condizioni operative reali: abbattimento, esbosco, cippatura, trinciatura, movimentazione, carico e trasporto del legname sono stati mostrati dal vivo, consentendo a operatori, tecnici e visitatori di valutare l’efficacia delle soluzioni proposte. In azione si sono viste harvester e processor combinati con forwarder e skidder, trattori forestali con verricelli per il recupero delle piante cadute sui pendii, trinciatrici compatte per la manutenzione del sottobosco, cippatrici ad alta potenza, e numerosi attrezzi per la gestione dei residui. Tra le tecnologie che hanno suscitato il maggiore interesse, le gru a cavo si sono rivelate tra le protagoniste indiscusse della manifestazione. Questi sistemi, fondamentali per l’esbosco in pendenza e in aree difficilmente accessibili, sono stati al centro di numerose dimostrazioni pratiche, che ne hanno evidenziato la straordinaria efficienza e il basso impatto ambientale. Le gru a cavo, in particolare quelle a stazione mobile, consentono di trasportare il legname in sospensione, riducendo al minimo il disturbo al suolo e alla vegetazione residua.

Futa Expo ha mostrato l’evoluzione di questi impianti, sempre più automatizzati e controllabili da remoto, con sistemi di ancoraggio rapidi, funi leggere ma resistenti e carrelli intelligenti capaci di ottimizzare il ciclo di lavoro. Tecnici e operatori forestali hanno potuto confrontarsi con produttori specializzati e sperimentare direttamente la funzionalità di queste soluzioni in scenari reali, testimoniando come le gru a cavo possano rappresentare una risposta concreta alla gestione sostenibile dei boschi montani. Le prove sono avvenute in un contesto tecnico perfettamente organizzato, con segnaletica chiara, aree di sosta, sicurezza garantita, e la possibilità per ogni azienda di mettere in luce le caratteristiche più avanzate dei propri mezzi.

Futa Expo non è stata una fiera statica, ma un vero e proprio laboratorio dinamico all’aperto, dove le macchine sono state testate in condizioni operative reali

Oltre tremila presenze

A rendere ancora più rilevante l’appuntamento sono stati i numerosi momenti formativi organizzati in parallelo alle dimostrazioni: workshop, incontri divulgativi, presentazioni tecniche e attività didattiche per le scuole e le famiglie, incentrate sul valore ambientale, sociale ed economico della gestione forestale sostenibile. Temi come la tracciabilità delle biomasse, le certificazioni Pefc e BiomassPlus, la vivaistica forestale e il monitoraggio digitale del patrimonio boschivo hanno arricchito il programma culturale della manifestazione. Le voci degli operatori raccolte durante i tre giorni hanno evidenziato il bisogno reale di spazi di confronto come Futa Expo. Secondo Vito Pignatelli di Itabia, la transizione ecologica e la valorizzazione delle risorse forestali italiane passano necessariamente attraverso un salto tecnologico nella gestione del bosco: l’uso di macchinari adeguati, intelligenti e poco invasivi è la chiave per coniugare produttività e tutela ambientale.

Il successo dell’edizione 2025, con oltre 3.000 presenze, un’affluenza superiore alle aspettative e l’interesse manifestato anche da delegazioni straniere, in particolare dai Paesi balcanici, ha spinto gli organizzatori a confermare già da ora la cadenza biennale dell’evento, con la prossima edizione fissata per il 2027, sempre presso La Dogana. Futa Expo si propone dunque non solo come una vetrina di macchine, ma come un vero presidio culturale e tecnico permanente per il comparto forestale italiano. L’Italia, con oltre il 36% del territorio coperto da foreste, ha un patrimonio straordinario da valorizzare, e la sfida principale resta quella di attivare una filiera strutturata, efficiente e moderna affinché si possa innalzare la superficie boschiva gestita che attualmente è pari al 2% del totale forestale. Le foreste possono diventare uno dei pilastri della bioeconomia nazionale, offrendo lavoro, energia, materiali e benefici ecosistemici.

Futa Expo 2025 ha segnato un punto di partenza solido e concreto in questa direzione, dimostrando che il settore è pronto a raccogliere la sfida, e che il connubio tra innovazione meccanica, sostenibilità ambientale e visione strategica è oggi più che mai possibile e necessario.

Futa Expo, una fiera forestale per rilanciare il legno italiano - Ultima modifica: 2025-07-21T08:33:03+02:00 da Roberta Ponci

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