Assosementi esprime la sua soddisfazione per la firma dell’“Accordo quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata”, sottoscritto da molte delle principali organizzazioni del settore maidicolo in rappresentanza dell’industria mangimistica, dei produttori agricoli, del mondo cooperativo, delle ditte sementiere e dei Consorzi di Indicazioni Geografiche. L’accordo, frutto del lavoro iniziato nel 2018, favorisce la stipula di contratti di secondo livello e di contratti di filiera per il mais destinato all’alimentazione animale.
«Siamo felici di aver contribuito al compimento di un percorso virtuoso iniziato con la sottoscrizione di un Memorandum of understanding – ha dichiarato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi –. L’accordo Quadro per il mais permetterà di favorire una maggiore programmazione produttiva sia a beneficio della parte agricola sia della parte trasformatrice, grazie a un sistema che premia l’origine italiana e altri aspetti importanti come la sostenibilità ambientale e la qualità delle produzioni».
«Il settore sementiero – ha aggiunto Carli – ha sempre supportato con forza questo processo, convinto che la collaborazione tra tutti gli attori sia la strada maestra per il rilancio di una coltura altamente strategica per le filiere agro-zootecniche-alimentari, soprattutto quelle di eccellenza. È fondamentale dunque garantire un congruo approvvigionamento di questa materia prima, indispensabile per l'alimentazione degli animali allevati in Italia».
Calo produzioni e superfici preoccupante
La produzione di mais in Italia ha subito negli ultimi anni un drastico calo sia nelle superfici coltivate sia nella granella raccolta, entrambe quasi dimezzate dai primi anni del 2000 a oggi. Sebbene nel 2019 l’Istat abbia rilevato un lieve miglioramento nelle superfici seminate a granella, attestatesi a 628 mila ettari (+6,3% rispetto al 2018), l’incremento della produzione - arrivata a 62,5 milioni di quintali - è stato invece inferiore (+1,3%) a causa dell’andamento climatico e delle problematiche sanitarie.
«Con questo accordo – ha concluso Carli – la filiera si è dotata di uno strumento in più per favorire la produzione di mais italiano e contribuire a riportarla a livelli vicini alla domanda interna. È necessario che anche le istituzioni facciano ora la loro parte, varando con urgenza misure che incentivino la produzione maidicola attraverso uno specifico aiuto ad ettaro sul modello grano duro».