L’acquisizione di Gianni Ferrari da parte del gruppo Kubota nel 2022 è stato l’ultimo passo di una cooperazione iniziata una trentina di anni prima, da quando cioè per la prima volta Kubota aveva messo gli occhi sull’azienda di Reggiolo (Re).
«Kubota aveva adocchiato la tecnologia dei rasaerba professionali più di 30 anni fa – ha riferito Kosuke Ota, presidente di Kubota Gianni Ferrari in occasione di un incontro con la stampa – ma non aveva tempo per dedicarsi in prima persona allo sviluppo di queste macchine. Perciò, per sopperire a questa mancanza, è nata inizialmente la necessità di considerare una collaborazione con un brand esterno tra cui Gianni Ferrari. Dopo un primo rifiuto da parte del proprietario, i cambiamenti del mercato nel corso degli anni hanno convinto l’azienda di Reggiolo a iniziare sei anni fa i primi dialoghi per avviare una cooperazione, cooperazione che si è concretizzata in un’acquisizione nel 2022.
La prima impressione che ho avuto quando sono arrivato in questa azienda tre anni fa è che le persone qui producono artigianalmente macchine di grande qualità. E un nostro obiettivo importante è capire come trovare un equilibrio tra una produzione ancora legata all’operatore e un’efficienza da migliorare. Partendo da questa base solida, abbiamo cominciato a introdurre nuovi concetti come il Kps (Kubota Production System), una serie di regole da seguire a livello di produzione per aumentare l’efficienza. E la mia missione è raggiungere una fusione perfetta tra l’azienda italiana e quella giapponese. Sono sicuro del potenziale di questa azienda e di ciò che si può ottenere nel futuro, perché si vedono i miglioramenti giorno dopo giorno».

Sinergia totale
Negli ultimi due anni Kubota ha investito molto nelle tecnologie e nei processi produttivi per rendere la produzione più efficiente e di qualità superiore, unendo anche quelle che erano le due realtà produttive della Gianni Ferrari, la Bfb di Gonzaga (Mn) e la GF di Reggiolo.
«La produzione di Gonzaga è stata spostata e concentrata qui a Reggiolo – ha spiegato Alessio Zizza, direttore vendite e marketing di Kubota Gianni Ferrari – per cui oggi abbiamo a disposizione oltre 10mila metri quadrati di superficie produttiva e a magazzino (vedi box “Stabilimento rinnovato"). Ovviamente abbiamo investito anche in ricerca e sviluppo e nel service e dagli 85 dipendenti che eravamo al momento dell’acquisizione oggi siamo più di 110. Gli investimenti continueranno anche in futuro, uno fra tutti quello per rafforzare l’identità del marchio Gianni Ferrari. Abbiamo rassicurato tutti i nostri partner commerciali e i clienti che il brand rimarrà, perché Kubota vuole continuare quello che Gianni Ferrari aveva iniziato negli anni Cinquanta, preservando la superiorità tecnologica dei nostri prodotti. Come rete vendita, oggi disponiamo di circa 130 account nel nostro sistema, di cui 60/70 sono dealer attivi, concentrati soprattutto nel nord Italia. Ma cercheremo di espanderci, sempre in sinergia con Kubota».
«Proprio in funzione di rassicurare i nostri clienti – ha aggiunto Andrea Mariani, direttore service e ricambi – alla scorsa Eima ci siamo presentati con uno stand ancora più grande rispetto al passato per mantenere il marchio Gianni Ferrari come luxury brand, cioè un brand che porti il cliente a cercarlo. E stiamo continuando a lavorare perché ci sia una consapevolezza maggiore del marchio».
Ampia gamma di macchine

L’ampia gamma di macchine Kubota Gianni Ferrari è stata quindi illustrata da Silvia Bertazzoni del dipartimento Vendite e marketing. «Suddividendo le macchine per potenza – ha spiegato Bertazzoni – partiamo da due modelli elettrici, GTM electric e GSR electric, il primo con taglio ventrale e il secondo con taglio frontale senza raccolta. Nati nel 2017, sono stati lanciati nel 2018 e commercializzati nel 2019. Dotati di un’autonomia di 6-8 ore, rappresentano, almeno per l’Italia, un mercato di nicchia, fatto prevalentemente da utenti privati, che necessitano di un taglio del prato frequente.

Con i modelli GTM e GTR abbiamo invece i cosiddetti entry level, in un certo senso gli equivalenti endotermici delle due macchine elettriche: il GTM è a taglio ventrale, con 16 cv di potenza, il GTR invece è a taglio frontale, con 21 cv di potenza. Entrambi sono di dimensioni veramente ridotte e adatti in particolare per una manutenzione nel privato.

Con il modello GTS entriamo nel settore professionale e da qui in poi – ha sottolineato Silvia Bertazzoni – è tutta alta gamma. Teniamo presente che la nostra clientela è rappresentata per lo più da manutentori (40%), seguiti da manutenzione del verde pubblico (30%), aree sportive, campeggi e resort (20%) e utenti privati (10%). La GTS (22-23 hp) è la più compatta delle nostre professionali, l’unica a carico diretto (quindi senza turbina): completamente idraulica, può portare diverse attrezzature ed è presente sia in versione benzina sia in versione diesel, due-quattro ruote motrici.

Segue la PG, disponibile nella versione base e nella variante XPro, dove è stata completamente rivista la postazione di guida, decisamente più confortevole. Anche per le PG si può scegliere tra la versione benzina e quella diesel e tra le due o le quattro ruote motrici, e per entrambe è possibile avere delle versioni omologate. Dalla PG in su tutti i modelli hanno una turbina di carico montata centralmente. La versione XPro della PG permette di disinserirla, quindi di spegnere la turbina nel caso si abbia un’attrezzatura che non prevede il carico.

Dopo la PG proponiamo la SR-XPro da 26 cavalli, ovvero la variante della PG XPro senza elevatore, senza turbina e senza cesto, per cui può essere equipaggiata con trincia senza raccolta o piatti mulching. La Turbo 1.2.4, invece, è in un certo senso la gamma principe di Gianni Ferrari, quella che, soprattutto con la Turbo4 a quattro ruote motrici, ha veramente lanciato il brand trent’anni fa e resta una macchina di riferimento nel mercato. La potenza è sempre di 26 cavalli come la SR, ma cambiano la cilindrata, le dimensioni e le capienze del cesto.

Dopo la Turbo 1.2.4 troviamo la nuova V40 (vedi box “La macchina più adatta ai contoterzisti”), inserita a fine 2024 per colmare il gap tra la Turbo 1.2.4 e la V50, macchina quest’ultima concepita pensando molto al comfort dell’operatore al lavoro (tanto che è disponibile sia la versione piattaformata sia quella cabinata). La V50 è una macchina imponente: 50 cavalli, una dimensione e un peso notevoli. Mancava, dunque, la versione intermedia tra le Turbo 1.2.4 e la V50 ed è stata presentata a Eima nel 2024 la V40 da 44 cavalli, una macchina comunque potente, ma di dimensioni ridotte rispetto alla V50, quindi più maneggevole, meno pesante. V40 e V50 sono le uniche due macchine della gamma che montano motori a iniezione elettronica con filtro antiparticolato.

Last but not least – ha concluso Bertazzoni – abbiamo la pala gommata Turboloader. nata a completamento della gamma anche se si tratta di un prodotto diverso, progettato per dare risposta a quelle che sono le molteplici esigenze nell’ambito della manutenzione. Monta diverse attrezzature e può essere utilizzata molto più in campo agricolo rispetto alle altre macchine, insomma un articolo a sé, che ha però trovato un suo spazio nel mercato. È stato anche l’ultimo progetto di Gianni Ferrari prima che si ritirasse, perché intravvedeva potenzialità nel settore della manutenzione del verde, dotando i contoterzisti di un’attrezzatura multifunzione per il taglio delle siepi, lo sfalcio dei fossi, delle scarpate oppure anche per la logistica, la movimentazione in azienda. In altre parole, un jolly con cui intervenire in diverse aree».

Tirando le somme, le macchine Kubota Gianni Ferrari sono multifunzionali ovvero non sono solo tagliaerba professionali da utilizzare nel periodo primaverile-estivo, ma anche fuori stagione, quindi in autunno e in inverno, grazie alle tante attrezzature applicabili. Oltre ai piatti da raccolta, Gianni Ferrari propone anche piatti senza raccolta, trincia con e senza raccolta, diverse spazzole (anche per l’erba sintetica), pale da neve, spargisale ecc., proprio per dare ai manutentori un’ampia possibilità di utilizzo delle macchine durante l’anno e quindi garantire un’efficienza economica nell’acquisto delle macchine.
Stabilimento rinnovato

L’attuale stabilimento di Kubota Gianni Ferrari a Reggiolo è stato oggetto di significativi investimenti da parte della proprietà, non ultimo quello di aver recepito quanto si trovava in un secondo stabilimento a Gonzaga (Mn) e che è stato chiuso alla fine del 2024. Oggi, assieme al centro ricambi, occupa una superficie coperta di 10.000 mq. «Ci siamo trovati un ramo di azienda a Gonzaga, una decina di chilometri da qua, e la sede di Reggiolo da dover far funzionare come azienda unica – ha spiegato Matteo Bernini, direttore stabilimento – cosa che in precedenza non era, per cui nei primi mesi abbiamo dovuto correre per recuperare la funzionalità dei due stabilimenti. E a settembre 2024 abbiamo chiuso lo stabilimento di Gonzaga».

Appena entrata, Kubota ha messo in atto dei progetti per portare la Gianni Ferrari su un approccio di gestione della produzione e dei flussi di materiali secondo le logiche Kubota più efficienti. «L’impostazione dei nostri processi produttivi – ha confermato Bernini – segue la metodologia Kaizen. Il nostro reparto di montaggio è organizzato su diverse linee di prodotto per massimizzare l’efficienza senza trascurare sicurezza ed ergonomia degli operatori. L’estate scorsa abbiamo smantellato il reparto ricambi e ne abbiamo creato uno nuovo a gestione Kanban in un capannone che abbiamo acquistato a fine 2023; al posto del vecchio reparto ricambi ora abbiamo il magazzino che si trovava a Gonzaga e che serve la linea delle PG e l’FC3 per il marchio Kubota».
A Reggiolo vengono svolti solo progettazione e assemblaggio, mentre tutta la parte di trattamenti e produzione dei pezzi viene affidata a fornitori della zona. Nel reparto assistenza viene svolta attività di formazione della rete service, con macchine utilizzate per training test o per le prove in campo.
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La macchina più adatta ai contoterzisti

In tutta la gamma Gianni Ferrari il modello che più si adatta ai contoterzisti è il V40. Se da un lato è il V50 il top di gamma, ovvero una macchina che comunque si confà al contoterzista, allo stesso tempo è anche quella più costosa. Il V40 è stato studiato proprio per andare a centrare quello che era il target di mercato di Kubota Gianni Ferrari, nel senso che uno dei modelli di punta fino al 2019 era il Turbo 4 da 36-44 cavalli, ma con l’avvento dello Stage V la macchina è stata depotenziata a 26 cavalli per questioni normative, diventando “sproporzionata” come dimensioni, costo e potenza disponibile. Gianni Ferrari decise allora di lanciare un nuovo modello, il V50, con un motore 50 hp da 2.434 cc e con una struttura più pesante, che però è andato a posizionarsi su una fascia di prezzo alta, per cui molti clienti hanno richiesto una macchina con più potenza, ma anche più economica. Ovvero, la V40.
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Le tappe fondamentali
1952 - Gianni Ferrari, insieme al padre Fernando, brevetta macchine e componenti per irrigazione tra cui un giunto sferico, conosciuto nel mondo come “giunto Ferrari”. Nel 1957, Gianni progetta il suo primo motocoltivatore e inizia a dedicarsi alle macchine agricole.
1979 - Claudio Ferrari entra in società fondando le Officine Bieffebi. Inizia lo sviluppo di attrezzature (rasaerba, turbine da neve ecc.) per motocoltivatori e trattori.
1989 - Gianni Ferrari, Franco Maletti e Claudio Ferrari (Bieffebi) fondano a Reggiolo la Gianni Ferrari srl per la costruzione di macchine rasaerba professionali.
1990 - La Gianni Ferrari produce il Turbograss, la prima macchina rasaerba europea a raggio di sterzata zero (ZTR). Qualche anno più tardi vengono introdotti il dispositivo di elevazione del contenitore e il sistema di taglio brevettato a rotazione contraria RC.
1991 - Bieffebi inizia la costruzione di macchine rasaerba con il modello Play Green.
1997 - Con lo slogan «4 ruote motrici e 4 cilindri» viene lanciato il Turbo 4, modello di punta della gamma Gianni Ferrari e tuttora macchina di riferimento sul mercato.
2001 - Si completa l’integrazione tra le due aziende e Gianni Ferrari diventa l’unico marchio per l’intera gamma.
2008 - La Gianni Ferrari diversifica la propria gamma con il Turboloader, una macchina multifunzione con telaio articolato a 4 ruote motrici isodiametriche e braccio telescopico porta-attrezzi.
2019 - Dopo 7 anni di studi, test e sviluppi, Gianni Ferrari avvia un suo dipartimento elettrico, producendo 2 rasaerba professionali completamente elettrici con batterie al litio e differenti caratteristiche per venire incontro ai diversi bisogni degli operatori
2020 - Le gamme Turbo e PG si arricchiscono di due serie di modelli innovativi destinati a divenire i prodotti di punta a marchio Gianni Ferrari per gli anni a venire: V50 e PG XPro. Macchine da raccolta con turbina integrata disinseribile. Postazioni di guida completamente ridefinite. V50 Cruiser con cabina per un maggiore confort di guida e di lavoro. Presente anche la variante senza raccolta SR XPro.
2022 - Kubota Holdings Europe acquisisce completamente Officine Bieffebi divisione garden e Gianni Ferrari: nasce Kubota Gianni Ferrari. Il marchio Gianni Ferrari entra a far parte del brand Kubota, che ne riconosce l’importanza e la storicità ritenendolo sinonimo di innovazione e affidabilità da sempre.
2024 - Nella seconda parte del 2024 si conclude l’integrazione dei due stabilimenti produttivi di Gonzaga e Reggiolo. Proprio qui un’estensione dei fabbricati ha permesso di accogliere i reparti in precedenza situati nel piccolo paese mantovano di Gonzaga.
Termina l’attesa per il lancio di un nuovo prodotto a completamento di una vasta gamma di macchine altamente performanti: a Eima 2024 viene presentata la V40.