La distribuzione in campo dei reflui zootecnici e del digestato liquido consente di arricchire il terreno di sostanza organica e apportare grandi quantità di elementi nutritivi alle colture. Tale distribuzione deve avvenire in modo accurato, poiché da essa dipende la completa utilizzazione degli elementi nutritivi da parte delle colture. È opportuno distribuire dosi frequenti e mirate piuttosto che eseguire massicce somministrazioni: con la distribuzione di dosi mirate, infatti, si soddisfano le esigenze nutritive delle colture e si evitano problemi di percolazione, con conseguenti perdite di elementi nutritivi e possibilità del verificarsi di inquinamenti delle falde.
Le attrezzature impiegate, oltre a eseguire una corretta distribuzione, devono contenere le perdite di elementi nutritivi, quali per esempio l’azoto e provocare un ridotto compattamento del suolo, aspetto quest’ultimo purtroppo molto sottovalutato. Il peso del cantiere di lavoro impiegato nello spandimento è considerevole e provoca un compattamento che si estende in profondità nel terreno, creando un ambiente asfittico con gravi ripercussioni sulla produttività delle colture.
Trasporto e distribuzione dei reflui zootecnici e del digestato liquido avvengono tipicamente utilizzando dei carri botte trainati. Si va tuttavia diffondendo l’impiego dei carri botte semoventi, tanto più se la distribuzione interessa grandi aree. In tal caso è opportuno organizzare il trasporto dei reflui zootecnici e del digestato liquido dal centro di stoccaggio al campo utilizzando carri botte navetta.
Spandiliquame trainati
Il carro spandiliquame trainato è generalmente composto da un robusto telaio portante costruito con profilati di acciaio e dotato di timone di traino con occhione girevole per l’aggancio al tiro del trattore. Il telaio si avvale di sino a 4 assali, a seconda della capacità della botte, assistiti da sospensioni. Di queste ultime risultano molto efficienti quelle idrauliche con accumulatore ad azoto, che smorzano prontamente i sobbalzi dovuti alle asperità del terreno o del fondo stradale senza causare contraccolpi. Inoltre, consentono alla ruote di essere sempre a contatto col terreno, per cui il peso del carro spandiliquame e del carico risultano ripartiti equamente sugli pneumatici, aumentando sia la sicurezza del cantiere sia l’uniformità del calpestamento esercitato sul terreno. Altra tipologia di sospensione molto efficiente è quella pneumatica, che si avvale di soffietti di gomma regolabili tramite la gestione della pressione dell’aria trattenuta nel loro interno. Le sospensioni idrauliche con accumulatore di azoto e le sospensioni pneumatiche hanno sostituito quelle a Cantiliver che, con le loro foglie di acciaio della molla a balestra rovesciata raggruppanti due ruote per lato, rappresentavano la tipica sospensione dei carri di grande portata.
Per rendere possibili e agevoli le manovre, se il carro spandiliquame è dotato di 3 o 4 assali, il primo e l’ultimo assale sono sterzanti. In tal modo si contiene anche il danneggiamento del terreno, della cotica erbosa o delle colture su cui transita il carro. Alcuni carri spandiliquame, quando transitano vuoti su strada, offrono la possibilità di sollevare le ruote di un assale per facilitare le manovre e anche per determinare una minore usura degli pneumatici. Altri hanno come caratteristica aggiuntiva la possibilità di variare la carreggiata grazie ad assali telescopici e ad attuatori idraulici che spingono le ruote verso l’esterno. Tale caratteristica risulta molto utile per limitare il compattamento del terreno, perché non tutte le ruote transitano sullo stesso tracciato e quindi non calpestano la stessa porzione di terreno.
Al di sopra del telaio portante è collocata la botte (o cisterna) destinata al contenimento dei liquidi. Solitamente è di forma cilindrica ed è costruita in acciaio oppure, più raramente, ha forma parallelepipeda ed è costruita in vetroresina. Forma e materiale di costruzione della botte dipendono dalla tipologia di funzionamento. La botte, infatti, può avere due tipi di funzionamento:
1) In pressione, con l’aria all’interno che può avere una pressione compresa tra -0,5 bar nella fase di decompressione per caricare i reflui e il digestato liquido e +2 bar nella fase di compressione per effettuare la distribuzione dei reflui e del digestato liquido. Questa variazione di pressione, dovuta all’azione di una pompa per l’aria con valvola per il troppo pieno, genera la movimentazione dei liquami. Nello stesso tempo genera anche notevoli sollecitazioni alle pareti della botte. Tant’è che la botte del tipo in pressione è costruita in acciaio, deve essere omologata ed è soggetta a revisioni periodiche.
2) A pressione atmosferica, con la botte che lavora alla pressione dell’ambiente esterno. Di solito è costruita in vetroresina, materiale che ben resiste alla corrosione, oppure può essere costruita in acciaio, ma di spessore ridotto rispetto alla cisterna in pressione.
Il riempimento della botte dei carri spandiliquame avviene utilizzando una tubazione in acciaio inox che, collegata alla pompa, risucchia i reflui zootecnici o il digestato liquido dalla vasca di decantazione. Può anche essere applicato un apparato trituratore per frammentare le deiezioni solide raccolte talvolta insieme a quelle liquide. La distribuzione avviene tramite un’uscita posteriore dotata di boccaglio in acciaio inox cui possono essere applicati differenti attrezzi distributori e anche interratori. Tanto più che i moderni carri botte possono essere dotati di un potente sollevatore posteriore.
I modelli semoventi
Nel mercato italiano, il carro botte semovente deve la sua introduzione agli impianti biogas che producono grandi quantità di digestato da distribuire rapidamente al fine di consentire il riavvio dell’attività del biodigestore. Dotato delle stesse parti descritte per il carro botte trainato, il carro botte semovente si avvale anche di: motore di alta potenza, trasmissione a variazione continua, organi direzionali servoassistiti idraulicamente e un’ampia cabina. Inoltre, è dotato di sistemi elettronici Isobus e Gps per effettuare distribuzioni in funzione delle condizioni delle coltivazioni e delle proprietà fisico-chimiche del terreno. Il design a triciclo del carro botte semovente determina una struttura compatta e ben gestibile nelle distribuzioni su colture a file. Inoltre, le ruote con pneumatici radiali a larga sezione e bassa pressione di gonfiaggio con sistema di controllo automatico della pressione assicurano ottima trazione e un ridotto compattamento del terreno. La parte posteriore del carro botte semovente reca un robusto sollevatore idraulico con attacco a tre punti cui collegare gli attrezzi idonei a compiere l’interramento degli effluenti zootecnici e del digestato liquido. A loro volta, i sistemi di guida assistita tramite Gps di cui può essere dotato il carro botte semovente ne consentono un impiego molto vantaggioso sulle colture a file. Di solito, in lavoro il carro botte semovente è assistito da carri botte trainati che fungono da navette trasportando gli effluenti zootecnici e il digestato liquido dal centro di stoccaggio nell’allevamento al luogo della distribuzione.
Metodologie e attrezzature
La metodologia più semplice di distribuzione dei reflui zootecnici e del digestato liquido è lo spargimento superficiale utilizzando carri spandi liquame dotati di piatto deviatore oppure spargitore a ventaglio in acciaio inox incernierati sul boccaglio. Questi attrezzi formano un getto a ventaglio capace di coprire una larghezza di spargimento anche di 20 metri. La distribuzione risulta però poco uniforme ed è inoltre associata alla problematica degli odori che scaturiscono dai reflui zootecnici (problematica che non riguarda il digestato liquido perché inodore). Altro attrezzo molto impiegato è la lancia orientabile che, simile all’irrigatore a pioggia, ruota attorno a un asse verticale distribuendo il liquido che fuoriesce dal boccaglio. Boccaglio e lancia orientabile possono trovare alloggiamento sulla botte in posizione latero posteriore per eseguire una distribuzione laterale consentendo un maggior controllo visivo dell’area di spargimento. Anche la lancia orientabile presenta scarsa uniformità di distribuzione ed il verificarsi della problematica degli odori scaturiti dallo spargimento dei reflui zootecnici sulla superficie del terreno.
L’interramento dei reflui zootecnici con ancore ripuntatrici applicate alla parte posteriore del carro spandiliquame risulta molto utile per contrastare i problemi degli odori e del compattamento del terreno. Le ancore sono inserite su un telaio che, incernierato alla parte posteriore del carro spandiliquame, viene sollevato con un effetto basculante e controllato nella sua posizione da robusti cilindri idraulici alimentati dal circuito idraulico del carro botte spandiliquame. Distanziate di 60-80 centimetri, le ancore sono presenti in numero variabile da 2 a 6 e sono capaci di penetrare nel terreno a profondità comprese tra 15 e 35 cm. Il liquido che esce dal boccaglio viene depositato sul fondo del solco aperto dalle ancore grazie a tubi adduttori in acciaio inox. Utilizzando le ancore si decompatta il terreno e si esegue una distribuzione omogenea e interrata, annullando i problemi connessi agli odori dei reflui zootecnici. Alcuni costruttori, per ampliare le possibilità di impiego del carro spandiliquame dotato di ancore interratrici, propongono un collettore in acciaio inox le cui calate in gomma combaciano con le condotte dei liquidi poste dietro le ancore interratrici quando queste sono sollevate. In tal modo è possibile effettuare una distribuzione rasoterra dei liquidi. Tale sistema consente una distribuzione molto abbondante, ma interessa solo la larghezza del carro botte.
Al fine di aumentare la larghezza di distribuzione, alcuni costruttori collegano al boccaglio una barra distributrice ripiegabile dotata di calate in gomma in modo da effettuare una distribuzione rasoterra.
Poiché l’interramento dei reflui zootecnici è necessario per evitare la dispersione in atmosfera di elementi nutrivi e per contrastare l’insorgenza di cattivi odori, molti costruttori equipaggiano il carro botte spandiliquame con un sollevatore idraulico cui collegare attrezzi interratori. Si va, infatti, sempre più diffondendo l’impiego di erpici a due ranghi con molle a riccio e punte a scalpello dotati di valvola deviatrice del liquido in uscita dal boccaglio. La distribuzione dei reflui zootecnici e del digestato liquido con ancore interratrici è utilissima nella concimazione di copertura del mais e per realizzarla è utilizzato il carro botte monoasse dotato di ruote strette e di grande diametro. In tal modo si sorvolano le piante di mais e si arreca alla coltura un minore danno da calpestamento.
Un metodo molto efficace e veloce per interrare reflui zootecnici e digestato liquido consiste nell’impiegare una dischiera a dischi indipendenti incernierati a un telaio portante che viene collegato al sollevatore posteriore del carro botte. In lavoro ogni disco apre un solco in cui un distributore in acciaio inox versa il liquido inviato dalla valvola ripartitrice, liquido che viene immediatamente coperto dal terreno smosso dal disco durante la rotazione.
Distribuzione con strip tiller
Trova altresì grande impiego nella distribuzione dei reflui zootecnici e del digestato liquido lo strip tiller. Grazie ai suoi corpi di lavoro a dischi e ancore ricurve lavora strisce di terreno sino a profondità di 25-30 cm. Un distributore in acciaio inox ha il compito di versare il liquido nel solco, liquido che giunge al distributore grazie ad un tubo adduttore che si dirama dalla valvola ripartitrice alimentata dal boccaglio del carro botte. Ruote finali dentate richiudono il solco e ruote a gabbia oppure in gomma pareggiano e riconsolidano il terreno.
Dagli strip tiller si distingue uno specifico interratore messo a punto da Ma/Ag concepito per essere utilizzato anche in presenza di abbondanti residui colturali. Dotato di coltri a disco con ruotina di controllo della profondità, l’interratore Ma/Ag consente di iniettare reflui zootecnici e digestato liquido all’interno dei solchi aperti dai coltri a disco grazie a falcioni interratori che ricevono dalla valvola deviatrice i liquidi in uscita dal carro botte.
Lo spandimento dei reflui zootecnici e del digestato liquido quale concimazione di copertura di colture come i cereali a paglia o le foraggere seminate a righe riveste grande interesse. Per tale pratica è possibile utilizzare barre di spandimento in tubolari di acciaio ripiegabili idraulicamente cui sono collegati tubi adduttori che originano dalla valvola ripartitrice e staffe di supporto recanti assolcatori a stivaletto che depositano i liquidi.
Anche l’impiego di un apparato distributore con coppie di dischi a lamina verticale e distributori a soffietto in acciaio risulta molto utile nella concimazione dei cereali a paglia e dei prati. Le coppie di dischi creano dei solchi nel terreno in cui i diffusori a soffietto versano il liquido inviato dalla valvola distributrice mediante tubi adduttori di plastica. Tutti gli attrezzi descritti possono essere applicati anche al carro botte spandiliquame semovente.