Similmente a quanto rilevato per la soia, la coltivazione del mais rimane concentrata per quasi il 90% nelle regioni dell’Italia settentrionale (Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia), con superfici che, secondo gli ultimi dati Istat, sono scese leggermente sotto i 500.000 ettari e con previsione di ulteriore diminuzione.
Gli interventi con erbicidi ad azione preventiva rappresentano ancora una delle strategie vincenti, escludendo ovviamente i terreni fortemente organici, avendo ancora a disposizione un’ampia disponibilità di principi attivi caratterizzati da una sufficiente persistenza d’azione e da un ampio spettro di efficacia nei confronti della maggior parte delle specie a ciclo annuale sia graminacee sia dicotiledoni. Oltre a semplificare la successiva gestione delle variabili infestazioni e al favorevole rapporto costo/beneficio, tali applicazioni sono in grado anche di limitare la diffusione delle sempre più minacciose popolazioni di malerbe non più perfettamente sensibili o addirittura resistenti anche ai più collaudati erbicidi di post-emergenza, quali per esempio Echinochloa crus-galli e anche le differenti specie di Amaranthus.
Le infestanti
Al pari delle altre colture sarchiate a ciclo primaverile-estivo, anche il mais è soggetto alla competizione di numerosissime specie infestanti graminacee e dicotiledoni a ciclo sia annuale sia perennante, con problematiche potenzialmente maggiori nelle semine precoci di inizio marzo.
Fra le graminacee l’infestante più comune è indubbiamente Echinochloa crus-galli, presente in tutti i più importanti areali di coltivazione, con un incremento delle presenze delle differenti specie di Setaria e, in particolare nei suoli più sabbiosi e in quelli fortemente organici, anche di Digitaria sanguinalis.
Sempre più preoccupanti risultano le infestazioni di Sorghum halepense da rizoma, con non pochi problemi di controllo anche con le solfoniluree graminicide di post-emergenza. Fra le specie dicotiledoni, oltre alle classiche emergenze di Amaranthus, Solanum e Chenopodium, la situazione si potrebbe complicare in caso di semine anticipate, dovendo far fronte anche a tutte le poligonacee, quali Fallopia convolvulus, Polygonum persicaria e lapathifolium e a volte anche Polygonum aviculare e alle ultime nascite delle crucifere (Sinapis, Rapistrum ecc.). Nelle aree più vocate alla coltivazione del mais frequentemente si assistono ad emergenze di malerbe ruderali di sostituzioni, quali Abutilon theophrasti, Ammi majus, Datura stramonium, Xanthium spp., Acalypha virginica, Ambrosia artemisiifolia, Bidens e, limitatamente alle zone golenali, anche Sicyos angulatus ed Helianthus tuberosus (topinambur). In continua espansione risultano le infestazioni di specie ciperacee, senza dimenticare poi le perennanti Convolvulus arvensis, Calystegia, Cirsium arvense ed Equisetum.
Tab. 1 - Formulati ad ampio spettro d’azione
Principio attivo | Formulato commerciale | Dosi f.c. | |
pre-emergenza | post precoce | ||
CON TERBUTILAZINA | |||
s-metolaclor + terbutilazina | Primagram Gold, ecc. | 3,5-4,5 l/ha | 3,5-4 l/ha |
s-metolaclor + terbutilazina + mesotrione | Lumax | 3,5-4 l/ha | 3-4 l/ha |
petoxamide + terbutilazina | Mojang TX | 3 l/ha | 3-4 l/ha |
dimetenamide-P + terbutilazina | Akris | 2-3 l/ha | |
Terdim | 2-2,8 l/ha | 2-2,5 l/ha | |
flufenacet + terbutilazina (1) | Aspect | 1,5-2,5 l/ha | |
clomazone + terbutilazina + mesotrione | Tonale | 1,7-2 l/ha | 1,5-2 l/ha |
TERBUTILAZINA-FREE | |||
tiencarbazone + isossaflutolo + ciprosulfamide | Adengo Xtra | 0,33-0,44 l/ha | |
s-metolaclor + mesotrione | Camix, Marker Duo | 2,5-2,8 l/ha | 2-2,5 l/ha |
mesotrio ne (2) | Lumeo | 0,3 l/ha | |
dimetenamide-P + | Encarit | 1 l/ha | |
mesotrione (3) | Callisto 480 | 0,3 l/ha |
(1) disponibile in combi pack con isossaflutolo (Merlin Platinum Xtra); (2) disponibile in confezione combi-pack (Lumeo Plus); (3) disponibile in confezione combi-pack (Lumestra Pack)
Tab. 2 - Formulati ad azione specifica
Principio attivo | Formulato commerciale | Dosi f.c. | |
pre-emergenza | post precoce | ||
AZIONE PREVALENTEMENTE GRAMINICIDA | |||
s-metolaclor | Dual Gold, Antigram Gold | 1,25-1,5 l/ha | |
petoxamide | Mojang 600 | 1,5-2 l/ha | |
AZIONE PREVALENTEMENTE DICOTILEDONICIDA | |||
isossaflutolo | Merlin Flexx Xtra | 0,3-0,4 l/ha | |
sulcotrione | Sudoku Ultra OD | 1,5-1,8 l/ha | |
sulcotrione + terbutilazina | Sulcotrek | 2-2,6 l/ha | |
mesotrione | Callisto 480 | 0,3 l/ha | |
diversi | 1-1,5- l/ha | 0,75-1,5 l/ha | |
mesotrione + terbutilazina | Calaris Pro | 2,3 l/ha | |
clomazone + mesotrione | Iseran | 0,8-1 l/ha | 0,7-1 l/ha |
clomazone | Command 36 CS | 0,2-0,3 l/ha | |
pendimetalin | Stomp Aqua | 2-2,5 l/ha | 2 l/ha |
Most Micro, Domitrel 400 CS, ecc. | 2-3 l/ha | ||
pendimetalin + clomazone | Alcance Syntech, Stallion IT Syntec | 2-2,5 l/ha | |
Bismark | 1,5-2 l/ha | ||
pendimetalin + terbutilazina | Clivis Duo | 3-4 l/ha | |
aclonifen | Challenge | 1,5-2 l/ha |
Terbutilazina e tiencarbazone una marcia in più
Nella definizione delle oramai innumerevoli linee di intervento preventive occorre considerare che le maggiori garanzie di efficacia e persistenza vengono generalmente fornite dalle differenti formulazioni contenenti terbutilazina e dalla miscela di tiencarbazone + isossaflutolo addizionata dell’antidoto agronomico ciprosulfamide (Adengo Xtra). Ricordando che tutti i formulati a base di terbutilazina possono essere utilizzati sullo stesso terreno una volta ogni tre anni e che sussistono anche limitazioni regionali (vedi Lombardia), le più complete miscele del derivato triazinico con s-metolaclor (Primagram Gold), s-metolaclor + mesotrione (Lumax), flufenacet (Aspect), dimetenamide-P (Akris, Terdim) e petoxamide (Mojang TX), con sufficiente piovosità dopo gli interventi, garantiscono una prolungata efficacia nei confronti della maggior parte delle infestanti graminacee e dicotiledoni a ciclo annuale. La terbutilazina è commercializzata anche in miscele pronta con clomazone + mesotrione (Tonale), sulcotrione (Sudoku Ultra OD), mesotrione (Calaris Pro) e pendimetalin (Clivis Duo), con la necessità, se si vuole completare l’efficacia graminicida, di addizionare ulteriormente i preparati ad azione specifica s-metolaclor (Dual Gold, Antigram Gold) o petoxamide (Mojang 600).
Come già ricordato a fianco delle miscele ad ampio spettro con terbutilazina si pone la completa associazione di isossaflutolo + isossaflutolo (Adengo Xtra), con l’avvertenza di utilizzare i dosaggi più bassi quando si opera in terreni particolarmente sciolti.
Meno garanzie senza terbutilazina
Le linee di intervento che escludono l’impiego di terbutilazina, con la possibilità anche in questo caso di delineare innumerevoli combinazioni di trattamento, possono essere adottate sia per scelta aziendale che per eventuali vincoli legislativi. Escludendo la già ricordata ottima efficacia di isossaflutolo + tiencarbazone, le generalità delle associazioni terbutilazina-free risultano tendenzialmente più condizionate dai sempre più anomali andamenti stagionali, considerando poi la pressoché sicura parziale efficacia sulle emergenze di specie poligonacee, risultando quindi più indicate nelle semine meno precoci.
Partendo dalle miscele relativamente più complete, possiamo ricordare s-metolaclor + mesotrione (Camix, Marker Duo) e le confezioni combi-pack della stessa associazione (Lumeo Plus) e di dimetenamide-P + mesotrione (Lumestra Pack). Con efficacia prevalentemente dicotiledonicida sono disponibili isossaflutolo (Merlin Flexx Xtra), sulcotrione (Sudoku Ultra OD), numerosi formulati a base di mesotrione a differenti concentrazioni e clomazone (Command 36 CS), tutti particolarmente efficaci nei confronti di Abutilon, senza dimenticare pendimetalin (Stomp Acqua, Most Micro ecc.) e aclonifen (Challenge). Alle miscele già formulare di pendimetalin + clomazone (Bismark, Alcance Syntech), più recentemente si è affiancata anche quella di clomazone + mesotrione (Iseran). Ovviamente l’impiego di singoli principi attivi comporta la necessità di prevedere combinazioni più complesse, con la necessità, in caso di vogliano limitare le emergenze anche delle specie graminacee, di inserire nelle differenti linee di intervento anche i preparati ad azione specifica (s-metolaclor o petoxamide).
Attenzione alle previsioni
Tutte le possibili soluzioni ad azione preventiva autorizzate su mais sono condizionate dall’andamento pluviometrico che si verifica orientativamente nei 10 giorni successivi all’applicazione, con alcune differenze in relazione ai principi attivi utilizzati. Nelle situazioni in cui dopo le operazioni di semina non sono previste piogge significative a breve periodo, la soluzione più razionale prevede il posticipo degli interventi in post-emergenza precoce della coltura, con la necessità tuttavia operare su terreni dove le infestanti non sono ancora emerse o quando le stesse si trovano nei primissimi stadi sviluppo, considerando le 2-3 foglie per le specie graminacee e le 2-4 foglie delle malerbe a foglia larga. Tali interventi, che nella generalità dei casi sono possibili fino alle 3-4 foglie della coltura, possono essere posticipati di una ventina di giorni ed anche più, in relazione all’epoca delle semine e all’andamento termopluviometrico, allungando quindi in tal modo la persistenza d’azione. Nelle prime fasi di sviluppo del mais sono regolarmente autorizzati la stragrande maggioranza dei formulati utilizzati in pre-emergenza, se si escludono petoxamide, il singolo formulato di clomazone, alcune miscele di pendimetalin + clomazone, pendimetalin + terbutilazina e aclonifen.
Tab. 3 - Limitazioni d’impiego erbicidi del mais
Principio attivo | Limiti |
candidati alla sostituzione pendimetalin aclonifen flufenacet sulcotrione tembotrione nicosulfuron prosulfuron halosulfuron-metile | massimo 4 interventi per anno |
terbutilazina | impiegabile una sola volta ogni 3 anni sullo stesso terreno |
s-metolaclor | Impiego consentito fino al 24 luglio 2024. Impiegabile massimo una volta ogni 2 anni sullo stesso appezzamento indipendentemente da che venga applicato su barbabietola da zucchero, mais, sorgo, pomodoro, girasole, soia. In alternativa localizzato alla semina (50% suerficie) o post-emergenza sul 50% della superficie a mais |
aclonifen | impiegabile massimo una volta ogni 2 anni sullo stesso appezzamento indipendentemente da che venga applicato su mais, sorgo, girasole, pomodoro, patata. In alternativa localizzato alla semina (50% superficie) |
Revoca s-metolaclor e vincoli legislativi
Ribadendo ancora una volta che attualmente le applicazioni preventive sono una sorta di assicurazione per prevenire l’insorgenza di popolazioni resistenti, purtroppo si deve registrare un’importante perdita, che si dovrebbe ripercuotere in maniera più evidente a partire dalla campagna maidicola 2025. Infatti, il Regolamento di Esecuzione (UE) del 12 dicembre 2023 ha messo la parola fine all’impiego di s-metolaclor. Il successivo comunicato del Ministero della Salute del 15 gennaio 2024 indica come ultima data di possibile vendita dei numerosi formulati il 14 giugno 2024, mentre la possibilità di impiego da parte degli utilizzatori finali è fissata al luglio 2024. Quindi, la prossima primavera si avrà l’ultima possibilità di utilizzo di numerosi formulati (Dual Gold, Antigram Gold, Lumax, Primagram Gold, Camix ecc.), che indubbiamente avevano riscosso un notevole successo nel diserbo preventivo del mais. Al pari di molte altre colture considerate da rinnovo, le aziende che si avvalgono dei contributi erogati a seguito dell’adesione all’eco-schema 4 della nuova Pac, dovranno rispettare le norme tecniche dei disciplinari regionali di produzione integrata. Oltre ai quantitativi contingentati di glifosate utilizzabili per anno e ai limiti temporali di utilizzo dei formulati a base di s-metolaclor e aclonifen, sono consentiti solo quattro interventi con erbicidi candidati alla sostituzione.
Considerando che in questo gruppo sono compresi sia erbicidi ad azione preventiva sia di post-emergenza classica, diventa opportuno definire anticipatamente le strategie di diserbo, al fine di non rischiare di andare incontro a problematiche limitazioni di disponibilità dei necessari trattamenti con la coltura già emersa. A complicare ulteriormente la situazione, salvo dietro front dell’ultimo momento, sarà posto un ulteriore vincolo applicativo degli erbicidi di pre-emergenza, con l’obbligo di procedere al diserbo localizzato sulla fila o in alternativa al loro impiego limitatamente al 50% della Sau investita a mais.
Post-emergenza, soluzioni per tutti i casi
Dopo aver esaminato le importanti molteplici possibilità di controllo delle infestanti con trattamenti di pre-emergenza e post-emergenza precoce, sono ora da esaminare le altrettanto numerose soluzioni utilizzabili in post-emergenza della coltura. Una prima diversificazione nella definizione delle strategie da mettere in atto è in relazione dello scopo prevalente degli interventi trattamento, potendo definire in linea di massima due situazioni prevalenti:
- completamento o integrazione di eventuale parziale efficacia dei trattamenti di pre-emergenza o post-emergenza precoce, solitamente determinata dalla presenza di specie a ciclo perenne (Convolvulus, Cirsium, Equisetum) o, in caso di andamento pluviometrico sfavorevole o emergenze scalari, anche da specie annuali sia graminacee che a foglia larga;
- unica soluzione per eliminare tutte le infestati sia graminacee sia dicotiledoni, strategia obbligatoria nei terreni ad alto contenuto di sostanza organica, per scelta aziendale e anche nei terreni normali con livelli di infestazione medio-ridotti o con semine molto tardive.
Al pari di molte altre colture a ciclo primaverile-estivo anche nel mais adottando le strategie “solo post” si può andare incontro ad alcuni inconvenienti, quali:
- applicazioni troppo tardive causa inagibilità dei terreni a seguito di andamento stagionale avverso, con ovvi pericolosi danni diretti alla produzione per l’eccessiva durata del periodo critico di competizione delle infestanti nelle più delicate prime fasi di sviluppo della coltura;
- efficacia agronomicamente sono soddisfacente in caso di non ottimali condizioni vegetative delle malerbe causa avverse condizioni climatiche, quali lunghi periodi siccitosi o eccessivo sviluppo delle stesse, con il rischio inoltre di un possibile incremento delle manifestazioni fitotossiche;
- aumento della pressione di selezione di popolazioni di infestanti resistenti, con particolare riferimento alle specie graminacee (Echinochloa crus-galli in particolare) e anche dicotiledoni (Amaranthus), in relazione alla non ampissima disponibilità di meccanismi d’azione utilizzabili in questa epoca.
Nella definizione poi dell’epoca di intervento più adatta, nonostante l’estrema variabilità delle situazioni, tuttavia si possono delineare alcune situazioni prevalenti:
- un unico trattamento alla 3a-5a foglia del mais, limitatamente ai terreni normali, dove non sono stati effettuati trattamenti con erbicidi ad azione preventiva utilizzando miscele più o meno complesse in relazione all’eventuale contemporanea presenza di infestanti graminacee e dicotiledoni a ciclo annuale;
- un solo intervento medio-tardivo, alla 5a-6a foglia del mais, allo scopo di completare l’efficacia di precedenti applicazioni di pre o post-emergenza precoce e indirizzato generalmente al controllo di dicotiledoni perenni o di sostituzione, con un possibile posticipo dei trattamenti con presenza di Sorghum halepense da rizoma, ad emergenza scalare e tendenzialmente più posticipata;
- una doppia applicazione, particolarmente indicata nei terreni fortemente organici o anche in tutte le situazioni caratterizzate da rilevanti presenze di malerbe a emergenza scalare, la prima da effettuare alla 2a-4a foglia del mais, indirizzata prevalentemente per il controllo delle infestanti dicotiledoni annuali ed la secondo 8-12 giorni dopo, in relazione all’andamento stagionale e a eventuali nuove emergenze, per eliminare le infestanti graminacee annuali, Sorghum halepense da rizoma, dicotiledoni a ciclo perenne o di sostituzione e anche Equisetum spp.
Strategie solo post
Fortunatamente l’ancora ampia disponibilità di principi attivi ad azione dicotiledonicida potenzialmente rende possibile definire un numero pressoché infinto di combinazioni sia estemporanee sia in formulazione pronta. In ogni modo le soluzioni più consolidate prevedono l’applicazione dei trichetoni, quali i numerosi formulati a differente concentrazione di mesotrione, sulcotrione (Sudoku Ultra OD) o del più recente tembotrione (Laudis, Capreno), specificatamente efficaci su chenopodiacee, solanacee, Polygonum persicaria e lapathifolium, Abutilon, ecc., completando la loro azione su specie non perfettamente sensibili, quali alcune poligonacee (Fallopia), amarantacee e perennanti a foglia larga con l’ulteriore addizione di dicamba o fluroxipir. Nelle semine più anticipate, dove spesso si riscontrano le code delle emergenze di Polygonum aviculare, Fallopia convolvulus e anche di alcune specie crucifere, trovano un valido impiego le miscele di mesotrione + terbutilazina (Calaris, Calaris Pro), sulcotrione + terbutilazina (Sulcotrek) e lo specifico ed energico prosulfuron (Peak), disponibile anche in miscela pronta con dicamba (Casper). Tra i derivati solfonilureici a esclusiva azione dicotiledonicida ricordiamo anche tifensulfuron-metile (Harmony 50 SX, Refine SX) e tritosulfuron + dicamba (Algedi).
Tab. 4 - Formulati ad ampio spettro d’azione
Principio attivo | Nome commerciale | Dosi formulato commerciale |
Mesotrione | diversi | 0,75-1 l/ha |
Mesotrione + terbutilazina | Calaris | 1-1,5 l/ha |
Calaris Pro | 2,3 l/ha | |
Mesotrione + dicamba | Pyxides Duo | 1-2 l/ha |
Sulcotrione | Sudoku Ultra OD | 1,8 l/ha |
Sulcotrione + terbutilazina | Sulcotrek | 2-2,6 l/ha |
Tifensulfuron-metile | Harmony 50 SX, Refine SX | 15 g/ha |
Prosulfuron | Peak | 20-25 g/ha |
Prosulfuron + dicamba | Casper | 0,3-0,4 kg/ha |
Tritosulfuron + dicamba | Algedi | 150-200 g/ha |
Dicamba | Joker, ecc. | 0,6-1,2 l/ha |
Mondak 480 S, Aric 480 LS, ecc. | 0,3-0,6 l/ha | |
Dicamba + MCPA | U46 Ultra, Metambane | 0,8 l/ha |
Fluroxipir | Fluxyr 200 EC, Tomigan, ecc. | 0,4-0,6 l/ha |
Starane HD | 0,25-0,35 l/ha | |
Fluroxipir + florasulam | Starane Gold | 1-1,2 l/ha |
MCPA | Fenoxilene 200, U46 M Class, ecc. | 1-1,5 l/ha |
U46 M Fluid, Valgran, ecc. | 0,4-0,6 l/ha | |
2,4-D + MCPA | Dicopur Combi, Diserbone KN | 0,3-0,4 l/ha |
Clopiralid | Lontrel 72G | 0,110-0,140 kg/ha |
Cliophar 600 SL | 0,130-0,170 l/ha | |
Bentazone | Basagran SG, Blast SG | 1,1 kg/ha |
Bentador | 2-3 l/ha | |
Piridate | Lentagran 45 WP (1) | 1-1,5 kg/ha |
Onyx | 1,5 l/ha | |
Halosulfuron-metile | Sempra, Inpul | 40-50 g/ha |
(1) solo mais dolce
Tab. 5 - Solfoniluree a prevalente attività graminicida
Principio attivo | Formulato commerciale | Dosi f.c. | |
pre-emergenza | post precoce | ||
Nicosulfuron (40 g/l) | diversi | 1,2-1,5 l/ha | 1 + 0,5 l/ha |
Nicosulfuron (60 g/l) | Nisshin Extra 6 OD | 0,500-0,670 l/ha | 0,500 + 0,250 l/ha |
Rimsulfuron + nicosulfuron | Titus Duo | 90 g/ha | 45 + 45 g/ha |
Foramsulfuron | Equip | 2-2,7 l/ha | 1,8 + 0,9 l/ha |
Rimsulfuron | diversi | 50 g/ha | |
Executive Gold | 50-60 g/ha |
Nei generalizzati casi di contemporanea presenza sia di specie a foglia larga che di graminacee occorre inserire nelle già più o meno complesse soluzioni anche una solfonilurea a prevalente efficacia graminicida, quali le numerose formulazioni a base di nicosulfuron, rimsulfuron, foramsulfuron (Equip) e la miscela di rimsulfuron + nicosulfuron (Titus Duo), considerando la loro contemporanea attività anche su crucifere, amarantacee ed altre specie a foglia larga. Nel complesso il loro spetro d’azione graminicida è alquanto simile, risultando generalmente efficaci su Echinochloa crus-galli, le differenti specie di Setaria ed anche nei confronti di Sorghum halepense da rizoma, mentre parziale risulta il controllo di Digitaria sanguinalis.
Occorre ricordare, poi, che negli ultimi anni sono sempre più numerose le miscele già formulate ad ampio spettro, quali nicosulfuron + mesotrione (Elumis), nicosulfuron + sulcotrione (Extensor OD) e le più complete associazioni di nicosulfuron + prosulfuron + dicamba (Diniro), nicosulfuron + dicamba (Ghibli Plus), rimsulfuron + nicosulfuron + mesotrione (Arigo) e rimsulfuron + nicosulfuron + dicamba, da quest’anno disponibile anche nel nuovo formulato Principal Forte. Tembotrione, ultimo trichetone posto in commercio, oltre ad esercitare una rilevante efficacia su numerose specie a foglia larga, presenta al contempo un’ottima efficacia anche su alcune graminacee, con particolare riferimento a Echinochloa crus-galli, comprese le popolazioni non più sensibili alle solfoniluree graminicide, e anche Digitaria sanguinalis.
Le differenti formulazioni di piridate (Lentagran 45 WP, Onyx), principio attivo a esclusiva azione di contatto, presentano una specifica efficacia su amarantacee, solanacee e chenopodiacee, con la possibilità inoltre di esercitare una più o meno spiccata attività sulle sempre più diffuse specie ciperacee.
Più semplice dopo il pre e situazioni specifiche
Generalmente tutte le specie a ciclo perenne emergono in epoca relativamente più avanzata rispetto alle malerbe annuali, anche se con l’ormai innegabile cambiamento climatico la situazione si sta lentamente evolvendo.
Con particolare riferimento alle situazioni in cui gli interventi di pre-emergenza abbiano conseguito risultati sufficienti sulle infestanti annuali, in molti casi gli interventi post-emergenza sono indirizzati al controllo di specie a ciclo perennante. Per quanto concerne Sorghum halepense da rizoma, caratterizzato da emergenze tardive ed alquanto scalari, è opportuno non anticipare eccessivamente i trattamenti, per non trovarsi di fronte a successive reinfestazioni. Il controllo di questa invasiva graminacea è demandato a trattamenti con le dosi più alte di una delle solfoniluree ad azione graminicida già ricordate.
In caso di rilevante presenza di Convolvulus arvensis, Cirsium arvense ed Equisetum, trovano ancora una valida giustificazione gli impieghi dei vecchi composti ormonici a base di MCPA (Fenoxilene Max, U46 M Class, ecc.), dicamba + MCPA (Metambane, U46 Ultra) e 2,4-D + MCPA (Dicopur Combi, ecc.
Per quanto riguarda infine infestazioni specifiche, le problematiche più pressanti sono determinate dalla presenza di specie ciperacee, con particolare riferimento a Cyperus esculentus. Verso tali infestazioni possono esercitare un’efficacia sufficiente applicazioni di dosi medio-elevate di mesotrione, con risultati migliori in caso di rilevante piovosità dopo i trattamenti e con applicazioni di halosulfuron-metile (Sempra, Inpul), mentre temporanea risulta l’azione di contenimento esercitata da bentazone (Basagran SG, ecc.). Per quanto riguarda infine i formulati a base di clopiralid (Lontrel 72G, Cliophar 600 SL), seppur con impieghi alquanto limitati, possono trovare una giustificazione per risolvere infestazioni specifiche, quali ad esempio quelle di Helianthus tuberosus (topinambur).
Tab. 6 - Erbicidi ad ampio spettro d’azione
Principio attivo | Nome commerciale | Dosi formulato commerciale |
Nicosulfuron + mesotrione | Elumis | 1-2 l/ha |
Nicosulfuron + sulcotrione | Extensor OD | 2 l/ha |
Nicosulfuron + prosulfuron + dicamba | Diniro | 0,4-0,5 kg/ha |
Nicosulfuron + dicamba | Ghibli Plus | 0,8-1,2 l/ha |
Tembotrione | Laudis | 1,5-2 l/ha |
Tembotrione + tiencarbazone | Capreno | 0,22-0,29 l/ha |
Rimsulfuron + nicosulfuron + dicamba | diversi | 350-440 g/ha |
Principal Forte | 480 g/ha | |
Rimsulfuron + nicosulfuron + mesotrione | Arigo | 250-330 g/ha |
Tab. 7 - Limitazioni d’impiego erbicidi post-emergenza mais
Principio attivo | limiti |
candidati alla sostituzione sulcotrione tembotrione nicosulfuron prosulfuron halosulfuron-metile | massimo 4 interventi per anno |
prosulfuron | impiegabile una sola volta ogni 3 anni sullo stesso terreno |
MCPA | utilizzabile al massimo sul 10% della superficie investita a mais |
Vincoli legislativi e norme agroambientali
Considerando che probabilmente le superfici maidicole che dovranno rispettare le norma tecniche riportate dai differenti disciplinari di produzione integrata regionali potrebbero aumentare, anche in considerazione dell’entrata in vigore della nuova Pac e in particolare dell’ecoschema 4, occorre fare molta attenzione al numero massimo di principi attivi candidati alla sostituzione utilizzabili (tab. 7), ricordando che in questo gruppo sono inseriti anche formulati utilizzabili in via preventiva (vedi articolo pre-emergenza). Oltre a ciò, si deve segnalare che i formulati contenenti prosulfuron sono utilizzabili solamente una volta ogni tre anni sullo stesso terreno e che MCPA è applicabile limitatamente al 10% della superficie investita a mais.