«Con la presidenza Unima di Silvano Ramadori siamo riusciti ad aprire una prospettiva di collaborazione a tutto campo – evidenzia all’assemblea della Confederazione degli agromeccanici Leonardo Bolis, presidente di Confai –, da tempo auspicata all’interno di Confai come strategia prioritaria per affermare le esigenze delle imprese agromeccaniche di fronte a istituzioni e grandi organizzazioni economiche». Si sancisce di fatto con queste parole la 'ricucitura’ con Unima, dopo la frattura del 2004 nel mondo dei contoterzisti.
Confai è reduce da un 2013 positivo. «L’istituzione dell’Albo degli Agromeccanici in Lombardia rappresenta la premessa per potere accedere ai Programmi di sviluppo rurale», ricorda Bolis. E l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, lascia aperte la porte: «Innegabilmente le imprese agromeccaniche svolgono attività fondamentali per l’agricoltura, ma diventa questione prioritaria trovare un’intesa fra le due rappresentanze del contoterzismo. In caso di unità, sarà molto più facile spingere sulla questione, anche perché sul tema bisognerà vincere le resistenze del mondo agricolo».
Un mondo agricolo, sostiene il coordinatore nazionale di Confai, Sandro Cappellini, «che proprio mentre il contoterzismo ritrova l’unità, fa di tutto per emarginarci».
Un elemento cardine che potrebbe appunto riequilibrare una situazione che vede premiati con i finanziamenti pubblici solo gli agricoltori che svolgono attività agromeccanica rimane «l’inquadramento dell’imprenditore agricolo professionale in agricoltura», sottolinea Bolis.
Una missione che potrebbe essere alla portata, come riconosce anche il presidente di Unima, Silvano Ramadori. «Una volta eletto alla presidenza di Unima – sostiene Ramadori – ho chiamato subito Confai perché gli agromeccanici sono la chiave di volta per far rimanere attive le aziende agricole, grazie a professionalità, sicurezza, gestione dei terreni e macchine all’avanguardia. Assicuriamo la competitività in agricoltura, anche se le organizzazioni sindacali agricole vogliono emarginare il contoterzismo. Invece noi vogliamo esserci».
E arriva anche l’imprimatur di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo: «Credo che la nuova Politica agricola comune appena approvata contenga diverse novità interessanti e che apra spazi davvero importanti per gli agromeccanici».