La Pac per il 2022 (campagna agraria 2021/2022) sarà regolata dal Regolamento (UE) n. 2020/2220, il cosidetto regolamento transitorio, in attesa della nuova Pac che partirà dal 1° gennaio 2023.
Per il 2022, gli agricoltori e gli operatori agricoli erano in attesa di alcune scelte nazionali. Infatti, il Reg. 2020/2220 dispone per gli Stati membri l’obbligo di assumere in sede nazionale alcune decisioni per prorogare o modificare le regole attuali della Pac durante il periodo transitorio. Tali scelte dovevano essere adottate e notificate alla Commissione europea, entro il 1° agosto 2021 (per l’anno di domanda 2022).
La decisione più importante riguardava la convergenza dei titoli; la decisione del Ministero è l’invarianza del valore dei titoli nel 2022, senza l’applicazione della convergenza.
Le scelte nazionali
Il Regolamento (UE) n. 2020/2220 prevede che le decisioni, da adottare entro il 19 febbraio 2021 per l’anno di domanda 2021 ed entro 1° agosto 2021 per l’anno di domanda 2022, sono le seguenti:
- l’applicazione delle riduzioni e del capping;
- la flessibilità tra primo e secondo pilastro;
- la prosecuzione della convergenza interna dei titoli all’aiuto;
- la percentuale di taglio dei diritti all’aiuto per la costituzione della riserva nazionale;
- la percentuale del massimale annuale nazionale da destinare al pagamento per i giovani agricoltori;
- la percentuale del massimale nazionale da destinare al sostegno accoppiato. A febbraio 2021, il Ministero aveva comunicato a Bruxelles di lasciare invariate le decisioni del 2019 per gli anni 2020 e 2021.
Per il 2022, il Mipaaf doveva decidere entro il 1° agosto 2021. Anche per il 2022, tutte le suddette scelte rimangono invariate.
La convergenza dei titoli
La scelta più importante e più attesa dagli agricoltori riguarda il meccanismo di convergenza interna per avvicinare ulteriormente il valore dei titoli verso la media nazionale.
La convergenza è una normativa, prevista dal Reg. 1307/2013, per avvicinare il valore dei titoli. In Italia la convergenza è stata attuata tramite il decreto ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014 che ha optato per il modello di convergenza cosiddetto “modello irlandese”, che prevede di avvicinare gradualmente i titoli storici al valore medio nazionale, secondo due progressioni, attuate dal 2015 al 2019:
- i titoli di valore elevato sono diminuiti gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale;
- i titoli di valore basso sono aumentati gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale.
Il Reg. 1307/2013 e il decreto ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014 hanno previsto che il processo di convergenza si fermi al 2019, invece il regolamento transitorio (Reg. 2020/2220) concede agli Stati membri la possibilità di proseguire il processo di convergenza dei titoli anche nel 2020, 2021 e 2022.
Le decisioni del 19 febbraio 2021, adottate dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, avevano stabilito che la convergenza non prosegue; pertanto i titoli sono rimasti per il 2020 e il 2021 allo stesso valore del 2019.
Per il 2022, il Mipaaf doveva essere adottata entro il 1° agosto 2021.
A tal fine, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, aveva avviato una discussione con le Regioni; nel mese di luglio 2021, il dibattito si è arenato per la mancanza di una posizione condivisa tra le Regioni, per cui anche nel 2022 il valore dei titoli rimane invariato, senza l’applicazione della convergenza.
Il valore dei titoli in Italia
La media del valore dei titoli del pagamento di base in Italia è di 217,64 euro/ha, mentre la media di tutti i pagamenti tocca i 381,18 euro/ha.
Ci sono agricoltori che hanno titoli di valore molto basso, pari a 118 euro/ha (il valore più basso esistente) e agricoltori che hanno titoli di valore altissimo, anche superiore a 40.000 euro/ha (vedi Terra&Vita n. 5/2021). Questa diversità trova le sue radici dal disaccoppiamento, attuato nel 2005, basato su criteri storici, prevalentemente dal periodo di riferimento 2000-2002.
Con le ultime decisioni del Mipaaf, il valore dei titoli in Italia rimane, quindi, molto diverso da agricoltore ad agricoltore, anche per la Domanda Unica 2022. In sostanza, dal 2019 al 2022, il valore dei titoli è rimasto invariato sia per gli agricoltori con titoli elevati che per quello con titoli di valore basso.
Due casi significativi
Più precisamente, i titoli di valore elevato sono diminuiti gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale, dal 2015 al 2019; poi, dal 2020 al 2022, hanno mantenuto lo stesso valore del 2019 (fig. 1).
I titoli di valore basso sono aumentati gradualmente per avvicinarsi al valore medio nazionale, da 2015 al 2019, fino ad almeno il 60% del valore medio nazionale. Oggi il valore più basso dei titoli è di 118,12 euro/ha.
Dal 2020 al 2022, mantengono lo stesso valore del 2019 (fig. 2). Dal 2023, la convergenza sarà obbligatoria, quindi, i titoli di valore basso aumenteranno, e nel 2026 tutti gli agricoltori dovranno possedere titoli di almeno l’85% del valore medio nazionale (190 euro/ha); all’opposto i titoli di valore elevato diminuiranno (vedi Terra&Vita n. 23/2021).
Comunque, anche nel 2026, il valore dei titoli sarà differenziato in base al loro valore storico, seppure le differenze si assottigliano considerevolmente.
Il regolamento transitorio
Il 2021 e 2022 sono due anni di transizione; infatti, la nuova Pac entrerà in vigore solamente dal 1° gennaio 2023.
A questo scopo, le Istituzioni europee hanno approvato un regime transitorio per gli anni 2021 e 2022, che è stato normato con il Reg. 2020/2220 del 23 dicembre 2020, per tutti gli strumenti della Pac: pagamenti diretti, Ocm e politica di sviluppo rurale.
Il regolamento transitorio mira a fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno agli agricoltori europei per il 2021 e il 2022, tramite l’estensione dell’applicabilità del quadro giuridico esistente e gli adattamenti di alcune norme per traghettare la Pac fino all’istituzione del nuovo sistema. Di fatto, il regolamento transitorio è una Pac biennale 2021-2022, che proroga la Pac 2014-2020 per i primi due anni del periodo di programmazione 2021-2027, pur con alcune piccole novità.
Le fasi della Pac
> 2014-2020 Europa 2020
> 2021-2022 Regolamento transitorio (Reg. 2020/2220)
> 2023-2027 Pac post 2022