Un altro step importante nel processo di riunificazione delle due principali associazioni dei contoterzisti italiani.
L’assemblea 2016 (la settantesima per quanto riguarda Unima) ha rappresentato un’occasione speciale per l’intero mondo agromeccanico e agricolo e ha sancito nei fatti un percorso di integrazione iniziato il 5 dicembre 2013, con la firma del protocollo di costituzione del Coordinamento Agromeccanici Italiani (Cai).
Processo culminato con la realizzazione di un’assemblea unitaria tra Unima e Confai che ha assunto un alto valore simbolico.
Ivo Alfonso Nardella, direttore responsabile della rivista Il Contoterzista, nonchè editore del gruppo Tecniche Nuove, ha colto questa speciale occasione per presentare la nuova veste della rivista “Il Contoterzista”, sottolineando la strategicità di una categoria come quella degli agromeccanici, per poi lasciare la parola ai due presidenti. «Ci troviamo oggi, per la prima volta dopo dodici anni (la scissione di Confai si era verificata nel 2004, ndr) – ha esordito Silvano Ramadori, presidente Unima – a celebrare la nostra assemblea insieme agli amici e ai colleghi che hanno fatto con noi la storia dell’Unima e dai quali siamo stati a lungo separati. Un evento di portata storica che, dopo un periodo di coordinamento, si sviluppa nello stesso momento in cui festeggiamo il 70° anniversario dell’Organizzazione di rappresentanza dei contoterzisti italiani. In questo cammino chiediamo alla nostra base associativa, attraverso i presidenti delle associazioni territoriali, di essere attivi e propositivi: non vogliamo, e non dobbiamo, perdere quell’entusiasmo che ci ha fortemente contraddistinto in questo periodo. Chiediamo a tutti uno sforzo per individuare il giusto ed efficace indirizzo programmatico da seguire per dare un futuro positivo, efficace e vigoroso alla nostra politica sindacale e professionale».
«Le nostre due associazioni – ha proseguito Leonardo Bolis, presidente di Confai – che per diversi anni si sono trovate a sviluppare linee sindacali distinte, ancorché non necessariamente conflittuali, hanno dato prova di una notevole maturità organizzativa, dimostrando di voler situare il comune interesse della categoria al di sopra di qualsiasi questione di rappresentanza o preminenza personale. In seguito al positivo percorso di collaborazione svolto fino ad ora, possiamo affermare che sono ormai mature le condizioni per una prossima definitiva integrazione tra le due associazioni qui riunite, con le numerose conseguenze positive che ci possiamo attendere sotto diversi punti di vista: potenziamento dell’azione sindacale, maggiore efficienza nell’erogazione della consulenza aziendale, consolidamento delle strutture di servizio a beneficio di una comune base associativa».